L'Onda Libera sbarca a Torino

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“Non voglio vivere nell’indifferenza, chiudere gli occhi, avere sempre pazienza, sperare che qualcosa cambi prima o poi. Ma se a cambiare prima non siamo tutti noi, continuerò a vedere lo sporco intorno a me”.Sono queste le parole del “Cacca-rap” con le quali i bambini della scuola elementare Gabelli hanno accolto l’arrivo a Torino della carovana Onda Libera. Una scuola nel mezzo di in un quartiere che ha visto migrazioni di ieri (dal sud) e di oggi (dall’estero). Basta chiedere il nome ai piccoli studenti per accorgersi che oltre la metà è di origine straniera. Sono questi i figli della cosiddetta G2, la seconda generazione, simbolo di un’integrazione dal basso che funziona e che fa riflettere pensando alle proposte di chi vorrebbe il modello delle classi separate. Durante le ore di lezione, guidati dalle loro maestre e dalle educatrici di Libera, hanno incontrato la poesia, la leggerezza, ma al tempo stesso la forza della denuncia di Peppino Impastato. Così il 21 marzo scorso hanno dedicato i giardini vicini alla scuola proprio al giovane siciliano ucciso dalla mafia. Ora il percorso è continuato ed le classi hanno iniziato a denunciare i difetti e a valorizzare i pregi del quartiere in una forma insolita: la musica. Così non ci resta che sederci per ascoltare le loro canzoni e cantare insieme a loro Bella Ciao e i Cento Passi.

Dopo l’appetitoso antipasto mattutino con la visita alla scuola (non ci fraintendete, on mangiamo i bambini), raggiungiamo il bene confiscato di via Salgari. In quest’officina che apparteneva alla camorra è sorto da un anno un centro multimediale gestito dall’associazione Acmos. Un luogo prima di tutto aperto ai cittadini del quartiere dove i ragazzi sperimentano l’uso responsabile sociale dei nuovi linguaggi. “Nel mondo di oggi – spiega il responsabile Alessandro Fazzi – conta sempre più l’occupazione responsabile dello spazio pubblico che la rete offre: sta a noi utilizzarlo per cercare di trasmettere il messaggio dell’antimafia sociale”. Così, tra i computer e i libri del centro, i ragazzi hanno allestito un banchetto pronto a sfamare i nostri stomaci.

Dopo pranzo, a causa della pioggia siamo costretti a spostarci in via Leoncavallo, davanti ad una delle comunità di Acmos. Qui grazie alla prontezza della circoscrizione e della provincia di Torino che hanno ci hanno concesso in tempo record la possibilità di questo spazio per il concerto, iniziano a suonare i gruppi locali. Dal rap dei ragazzi del quartiere al suonicista randagio Daniele Contardo (che quest’oggi gioca in casa) alla voce dei famigliari delle vittime di mafia lette dalla scrittrice Antonella Mascali e musicate dagli Harry Loman. A seguire i Rosso Corvino prima del gran finale.

Ad introdurre i Modena city Ramblers è Davide Mattiello, referente di Libera Piemonte, che sale sul palco con due fazzoletti tricolori dell’Anpi: “Questi due simboli della resistenza al nazifascismo andranno a due persone: Marino Ferraro e Rosario Crocetta. Marino aveva 42 anni ed era un carabiniere. È morto a Torino qualche giorno fa travolto da un treno mentre stava svolgendo il proprio lavoro”. Proprio quest’oggi mentre siamo arrivati a Torino, si sono svolti i suoi funerali. “Rosario invece è il sindaco di Gela. Un uomo che ha sfidato la mafia della propria città, mettendosi di traverso. L’altro giorno è stato avventato l’ennesimo attentato contro di lui”.

Nelle prossime tappe, porteremo in giro anche le storie di queste persone che vivono situazioni di alto rischio perché come dice il testimone di giustizia Pino Masciari “Ogni persona in più che conosce la mia storia mi allunga la vita di un giorno”.

SEGUITE LA CAROVANA in DIRETTA SU www.onda.libera.it

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