Potenza: in 80mila contro le mafie (Video)

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In ottantamila, provenienti da ogni angolo d’Italia, hanno sfilato silenziosamente per le le vie di Potenza. Alla testa del corteo i parenti di Elisa Claps, uccisa a 16 anni il cui corpo è stato trovato dopo 17 anni per connivenze, depistaggi, insabbiamenti e coperture. Sabato, XVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie, i nomi delle oltre 900 vittime sono stati pronunciati dal palco, uno dopo l’altro. Nomi che non possiamo dimenticare. Proprio dal ricordo, dalla ricerca della verità parte il nostro impegno quotidiano di contrasto al potere mafioso.


La delegazione piemontese, presente con circa un migliaio di persone provenienti da ogni provincia, hanno raggiunto il capoluogo della Basilicata con un treno speciale e tanti pullman. In tantissimi, proprio dalla nostra Regione, hanno deciso di attraversare l’Italia per raggiungere le migliaia di persone.


Potenza ha accolto questa manifestazione partecipando al corteo, testimoniando la necessità di dar visibilità al fenomeno, in una Regione spesso considerata lontano dalle logiche mafiose.

Il primo a leggere i nomi delle oltre 900 vittime delle quali si conosce un nome è stato Gino strada, fondatore di Emergency. A seguire, rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine, della magistratura, comuni cittadini. Un lungo elenco, per non dimenticare il sacrificio di quanti hanno deciso di non piegarsi alle mafie, pagando questa scelta con la vita.

Al termine della lettura, l’intervento di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Un intervento energico che ha toccato importanti temi dei nostri giorni. Dalla difesa dell’acqua alla tutela dei diritti dei migranti, dal contrasto alla corruzione alla difesa dell’indipendenza della magistratura. In ultimo un passaggio sulla corruzione, fenomeno dilagante nel nostro paese.


E’ una vergogna – ha dichiarato don Ciotti – che l’Italia non abbia inserito nel codice penale i contenuti del Trattato di Strasburgo del 1999 contro la corruzione. In Italia si perdono 60 miliardi di euro per la corruzione, i soldi ci sono ma bisogna prenderli ai corrotti”.

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