8 marzo: donne e Cascina Graziella

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a cura dell’Osservatorio di Libera Piemonte

“Cascina Graziella” è un bene confiscato a Francesco Pace, imprenditore originario di Paceco (successore di Vincenzo Virga, luogotenente di Bernardo Provenzano), e si trova a Moncalvo d’Asti, frazione santa Maria. È dedicato a Graziella Campagna, una giovane siciliana finita per caso nel mirino della mafia. Graziella lavorava in una lavanderia a Villafranca Tirrena, e per caso trovò negli indumenti di un uomo, l’ingegner Cannata, un documento in cui veniva rivelata la sua identità: si trattava di Gerlando Alberti jr, nipote latitante del boss Gerlando Alberti senior. La giovane siciliana “commise l’errore” di entrare in possesso di questa informazione, e di conseguenza fu uccisa. Il processo relativo al suo omicidio è ancora in corso.

Il bene fu confiscato nel 1996 e assegnato a scopi sociali nel 2004 al Comune di Moncalvo. È stato  inaugurato due anni fa, alla presenza dei fratelli Campagna, giunti appositamente dalla Sicilia. Si compone della cascina, di un fienile, di un capannone e di circa cinquemila ettari di terreno.  È stato affidato all’associazione Rinascita, e sarà fulcro di progetti tutti in rosa (Progetto Ri-nascita donne), che coinvolgeranno i servizi sociali e sanitari locali, in seguito al protocollo d’intesa firmato il 20 dicembre 2006 tra Prefettura di Asti, Provincia di Asti, Comune di Asti, Comune di Moncalvo, Associazione Rinascita, Gruppo Abele, Libera, ASL 19 di Asti, Asl 20 Alessandria, Asl 21 di Casale Monferrato, COGESA. Come precisa Liliana Maccario di Libera Asti, Cascina Graziella diventerà un centro socio-assistenziale, in cui saranno ospitate donne vittime di dipendenze (alcol, droga, gioco) e di abusi. In prospettiva, nascerà nel bene confiscato una cooperativa di lavoro in cui saranno impiegate le donne residenti. L’ampia disponibilità di spazi permetterà di ospitare anche un presidio di Libera.

Per fare questo è necessario completare la ristrutturazione del bene. Ad oggi, hanno stanziato fondi destinati a questo scopo la Regione Piemonte (grazie alla legge 14/2007) e la Fondazione Unicredit, che ha selezionato Cascina Graziella insieme ad altri due progetti a livello nazionale. Ma non finisce qui. Nell’incontro svoltosi circa dieci giorni fa in prefettura ad Asti, pare si stiano aprendo nuove e decisive possibilità di finanziamento. Inoltre, grazie all’ormai consolidata collaborazione tra Libera e Coop, Nova Coop Piemonte ha deciso di finanziare la ristrutturazione di Cascina Graziella nell’ambito dell’annuale campagna a sostegno di progetti sociali, attraverso due modalità: la raccolta punti – che partirà dal 15 aprile 2012 e terminerà un anno dopo – e  una serie di eventi che si susseguiranno a partire dall’8 marzo, festa internazionale della donna.

Secondo Enrico Nada, coordinatore delle politiche sociali di Nova Coop Piemonte, questa sinergia permette di diffondere i temi della legalità tra un pubblico, quello dei soci coop (mediamente “over 50”), complementare a quello di Libera (che coinvolge anche giovani e giovanissimi). Nova Coop ha scelto questo progetto perché risponde ai requisiti di promozione sociale del territorio, in particolare di zone “marginali” come quelle astigiane.

Scarica la brochure di Nova Coop

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