La corruzione secondo i torinesi

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a cura dell’Osservatorio di Libera Piemonte (Presidio Cassarà)

Estate torinese…tempo di grandi caldi, voglia di vacanze e picnic al Valentino. Domenica 1° luglio abbiamo scelto di cogliere l’occasione per incontrare alcuni concittadini, interromperne il riposo e stimolare con qualche domanda la loro curiosità proprio sul tema che ci sta a cuore…ecco l’intervista che ne è venuta fuori!

Questa iniziativa risponde ad un’esigenza che, in questo anno e mezzo di attività, abbiamo sentito crescere sempre più forte mano a mano che ci formavamo: abbiamo una gran voglia di incontrare le persone, parlare di corruzione e agire insieme! Secondo noi infatti, nonostante l’attenzione riservata dai media al fenomeno, sono molti i profili di questo reato su cui è necessaria una maggiore consapevolezza della società civile. L’incontro di domenica ce l’ha confermato.

Ad esempio, molte delle persone che hanno risposto alle nostre domande avevano già sentito parlare di corruzione e tuttavia nessuno era al corrente nel dettaglio delle innovazioni previste dal ddl anticorruzione in discussione in Parlamento, che tanto è stato al centro dell’attenzione degli organi di informazione (leggi il nostro articolo e quelli riportati nella nostra rassegna stampa qui qui e qui).

Un po’ di confusione circonda anche i casi di corruzione che interessano il territorio piemontese, mentre le idee sono più chiare sulla corruzione tra privati, di cui in molti dichiarano di aver avuto esperienza diretta. Gli intervistati che dichiaravano di conoscere i casi piemontesi hanno infatti ricondotto lo scioglimento dei Comuni di Leinì e Rivarolo ad ipotesi di corruzione, mentre si tratta in questi casi di infiltrazioni mafiose (leggi qui e qui). Non è infatti possibile sciogliere un Comune per corruzione.

Per quanto riguarda il territorio, si ricordano invece le accuse di corruzione che hanno coinvolto il sistema sanitario piemontese (leggi qui e qui), l’Amiat (leggi qui e vedi qui e qui) e tutte le altre notizie di cui in rassegna stampa (ad esempio qui qui e qui ).

Qualche precisazione è necessaria anche sulle definizioni di corruzione che ci avete dato: potete trovarle nelle schede sulla definizione di corruzione che abbiamo preparato (sezione normativa, abc).

Abbiamo chiesto alle persone che abbiamo intervistato se è possibile creare una cultura contro la corruzione. Molti sono pessimisti in quanto ritengono che chi ci governa è troppo corrotto e se loro non danno il buon esempio, il cittadino nel suo piccolo non sviluppa una cultura contro la corruzione. Inoltre, hanno affermato che spesso essere onesti ha in molti casi il risultato di
essere esclusi e di pagare un costo in termini di perdita di occasioni.

Riteniamo che il lavoro debba iniziare da ognuno di noi nella nostra quotidianità e, come ha affermato Piercamillo Davigo, se siamo indotti in tentativi di corruzione, le risorse per resistere dobbiamo trovarle nel bagaglio della nostra formazione etica e culturale, nel rispetto verso noi stessi e nella nostra diginità1.

Lo scopo del nostro Presidio è quello di creare nell’opinione pubblica la fiducia verso l’azione di lotta alla corruzione, in quanto solo in questo modo si può scoprire e combattere l’ambito occulto di questo fenomeno.

 

Cfr. P. Davigo, Sete di giustizia e sepolcri imbiancati, in Micromega, 2, 1999, pp. 183-216, p. 193.

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