Beni Confiscati

 

Occorre spezzare il legame esistente tra il bene posseduto ed i gruppi mafiosi, intaccandone il potere economico e marcando il confine tra l’economia legale e quella illegale”.
(Pio La Torre)

Questo fu il presupposto su cui si basò la legge Rognoni-La Torre sui beni confiscati alla mafia: intaccare il patrimonio delle mafie come l’unica via percorribile per combatterla efficacemente.
Tredici anni dopo, nel 1995 nasce Libera e lancia la prima campagna nazionale con una raccolta firme per un disegno di legge che potesse aggiungere un pezzo importante alla legge Rognoni – La Torre: il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
Grazie al coinvolgimento di oltre un milione di cittadini, la raccolta firme, ha portato all’approvazione della legge 109 del 1996, la quale stabilisce come i beni confiscati non possano avere altra funzione se non quella di servizio alla società, devono tornare cioè alle comunità alle quali sono stati sottratti e diventare servizi, scuole, strumenti e luoghi di lotta al disagio.

Le tipologie di beni confiscati sono tre: beni mobili (auto, moto, denaro), beni immobili (appartamenti, ville, terreni, box, autorimesse, terreni) e beni aziendali (aziende, quote e partecipazioni societarie).
I beni immobili sono quelli simbolicamente più importanti, proprio perché al centro del tema del riutilizzo sociale; tali beni possono essere mantenuti al patrimonio dello stato per “finalità di giustizia, ordine pubblico e protezione civile”, oppure possono essere trasferiti in via ai comuni, alle province o alle regioni. Gli enti territoriali, a loro volta, possono amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, ai soggetti sociali indicati dalla legge: associazioni, cooperative, gruppi, comunità. Sono queste realtà a garantire la piena applicazione dello spirito della legge 109/96, trasformando i luoghi simbolo del potere mafioso in luoghi di riscatto e dignità, al servizio della comunità.

 

Il Geoblog dei beni confiscati in Piemonte

 

Il Geoblog di Libera Piemonte viene realizzato con il duplice intento di valorizzare il riutilizzo sociale dei beni confiscati nella nostra Regione e di fornire uno strumento di analisi e di monitoraggio sull’applicazione della Legge 109/96.

Nato nel 2008, il Geoblog è uno strumento interattivo, che permette di scoprire i luoghi nei quali la criminalità organizzata ha cercato di insediarsi, investendo capitali illeciti nell’acquisto di immobili e aziende.

Il Geoblog cresce di giorno in giorno grazie allo sforzo congiunto dei Tribunali, delle Prefetture, dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, degli Enti locali e delle associazioni che fornendo le informazioni necessarie, permettono di “dare voce” ad un fenomeno che non può e non deve essere ignorato.

Una mappatura dei beni confiscati che permette di raccontare la storia delle mafie nella nostra Regione e il valore della restituzione sociale del maltolto come esempio di vittoria sinergica dello Stato sulle mafie.

Il lavoro di raccolta dati è un lavoro costante che ci richiede impegno anche nel trovare metodi sempre nuovi per rendere questi dati fruibili e utili non solo al mondo di Libera ma a tutti, perché questi beni possano davvero essere restituiti alla cittadinanza.

Clicca sull’immagine per visitare il nostro Geoblog!

Documentazione essenziale

 

Leggi di riferimento

Normativa riguardante il sequestro, la confisca e il riutilizzo sociale

Legge 31 maggio 1965 n.575
Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere

Legge 13-9-1982, n. 646 (Legge “La Torre – Rognoni”)
Associazione a delinquere di tipo mafioso e disposizioni in materia di prevenzione di carattere patrimoniale

D.L. 14-6-1989, n. 230, convertito con modificazioni in legge 4-8-1989, n. 282
Disposizioni urgenti per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati ai sensi della L. 31-5-1965, N. 575

Legge 19-3-1990, n. 55
Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazioni di pericolosità sociale

D.L. 8-6-1992 n.306
Modifiche urgenti al nuovo codice di procedura penale e provvedimenti di contrasto alla criminalità mafiosa

Legge 7-3-1996, n. 109
Disposizioni in materia di gestione di beni sequestrati o confiscati. Modifiche alla legge 31 maggio 1965, n. 575, e all’articolo 3 della legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’articolo 4 del decreto-legge 14 giugno 1989, n. 230, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1989, n. 282

Legge 22-12-1999, n. 512
Istituzione del fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso

Legge 27-12-2006, n. 296
Legge finanziaria 2007

D.L. 23-5-2008, n. 92, convertito con modificazioni nella Legge 24-7-2008, n.125
Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica

Legge 15-7-2009, n. 94
Disposizioni in materia di sicurezza pubblica

Legge 23-12-2009, n. 191
Legge finanziaria 2010

D.L. 4-2-2010 n. 4
Istituzione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

D.L. 4-2-2010 n. 14
Istituzione dell’Albo degli amministratori giudiziari, a norma dell’articolo 2, comma 13, della legge 15 luglio 2009, n. 94. (10G0028) (GU n. 38 del 16-2-2010)

D.L. 12-11-2010 n. 187
Misure urgenti in materia di sicurezza

D.L. 6-9-2011 n. 159
Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione

DD.PP.RR. 15-12-2011, n. 223-234-235
Regolamenti di esecuzione della legge istitutiva, ai sensi dell’art. 17, 1°comma, della legge 23 agosto 1988, n. 400

Legge n. 228/2012
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)

Legge 04-11-2017, n. 161
Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate

Decreto del Presidente della Repubblica 9 agosto 2018, n. 118
Regolamento recante la disciplina sull’organizzazione e la dotazione delle risorse umane e strumentali per il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ai sensi dell’articolo 113, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. (G.U. n. 241 del 16 ottobre 2018)

 

Sitografia

Confiscati bene

Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

OPEN Re.G.I.O

#SOD14 – I risultati dell’hackaton #SOD14 sui beni confiscati alle mafie, a partire dallo scraping dei dati del sito dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati, “aumentati” con quelli del 9° Censimento ISTAT dell’industria e dei servizi

 

Studi e ricerche

Relazioni nazionali ANBSC

Dal bene confiscato al bene comune – di Tatiana Giannone, Quaderni della fondazione Tertio millennio Onlus, 2012

Riprendiamoci il maltolto – Dalla confisca all’effettivo riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie a Roma e Provincia 2011

Ricomincio dai beni – La dimensione etica e culturale, le opportunità di sviluppo economico, il ruolo delle istituzioni e degli enti locali 2010

Libera il bene – La regione Puglia per il riuso dei beni confiscati alla mafia – 2009 (Scarica la copertina)

Presenza mafiosa e riutilizzo dei beni confiscati nella piana di Gioia Tauro: una proposta di analisi – di Colussi, Napoli, Ritorto 2004

Confiscati Bene 2.0. Progetto nazionale per la trasparenza e la promozione del riutilizzo dei beni confiscati – di Libera, onData e con il sostegno di Fondazione TIM

Progetto “Beni confiscati in rete”