Rocco Schirripa, pluripregiudicato calabrese condannato anche per 416/bis, è considerato dalla magistratura l’esecutore materiale dell’Omicidio di Bruno Caccia, procuratore Capo di Torino assassinato il 26 giugno del 1983.
Oggi è a processo a Milano, dopo l’inchiesta condotta dalla Procura del capoluogo Lombardo con l’ausilio della Squadra Mobile di Torino che, dopo oltre 33 anni dal delitto, hanno trovato elementi di prova utili per portare Schirripa di fronte alla Corte D’Assise.
Ieri, nel corso della terza udienza, si è affrontato il tema delle costituzioni di parte civile. Libera, che aveva richiesto di partecipare al processo, è stata esclusa perché la costituzione dell’associazione è avvenuta in data successiva al delitto.
Accettiamo il verdetto della Corte e continueremo a dare il nostro sostegno alla famiglia, partecipando alle udienze e raccontandole.
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