I presidi sono la presenza più prossima di Libera nelle comunità locali.

I presidi perseguono i fini e gli obiettivi dello Statuto oltre che quelli specifici individuati dall’Ufficio di presidenza e dai coordinamenti regionali e provinciali di riferimento.

I presidi fanno parte dei coordinamenti e delle assemblee provinciali, regionali e nazionali.

I presidi possono strutturarsi su base locale, comunale, intercomunale e possono nascere anche nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.

I presidi sono formati da aderenti a Libera.

La nascita del presidio avviene attraverso un percorso formativo e conoscitivo di almeno quattro mesi coordinato dal referente provinciale o, in caso di sua assenza, dal referente regionale.

I membri del costituente presidio definiscono il proprio percorso e si impegnano a rispettare lo statuto e il regolamento conseguente nel “patto di presidio”, documento che dovrà essere approvato dal referente provinciale o, in caso di sua assenza, dal referente regionale.

La firma del patto di presidio, da parte dei membri del costituente presidio e del referente provinciale o, in caso di sua assenza, dal referente regionale, costituisce momento formale di nascita del presidio stesso.

Il patto di presidio è verificato dal referente provinciale o, in caso di sua assenza, dal referente regionale, almeno una volta all’anno.

Il presidio è intitolato a persone che si siano distinte nella lotta contro le mafie, le illegalità e per l’affermazione della giustizia sociale e dell’uguaglianza e alle vittime innocenti della violenza mafiosa e di altre forme di violenza, dando priorità:
a) alle vittime presenti nell’elenco di Libera;
b) al legame con il territorio;
c) al percorso che il presidio vorrà portare avanti nel suo contesto di riferimento.

I membri del presidio eleggono, al proprio interno, il referente del presidio.

Per iniziare il percorso di nascita di un presidio contatta la sede di Libera del tuo territorio o scrivi a piemonte@libera.it.