Laboratori di educazione alla legalità dedicati a Bruno Caccia, adatti agli studenti ma non solo
Immersa tra le colline di San Sebastiano da Po, piccolo centro in provincia di Torino, c’è un luogo speciale, dove quotidianamente si porta avanti la memoria di Bruno Caccia.
Un casolare, circondato da un ettaro di terreno coltivabile, intitolato al procuratore e alla moglie. Si chiama “Cascina Carla e Bruno Caccia” ed è un bene confiscato alla ‘ndrangheta e restituito alla collettività. Appartenuto alla famiglia Belfiore – il primogenito Domenico è stato condannato per essere il mandante dell’omicidio del procuratore – è stato affidato al Gruppo Abele ed è gestito dall’associazione Acmos. Dal 2008, in questo luogo si sta scrivendo una nuova storia, in memoria di Bruno Caccia e della moglie Carla.
Tra le molte attività svolte, centrale è quella educativa.
Le ragazze e i ragazzi che abitano la Cascina, organizzano percorsi di educazione alla legalità adatti agli studenti ma non solo.
Sono diverse sono le esperienze che si possono vivere in questo luogo speciale.