La sorpresa di un incontro sta spesso nelle piccole cose..
Asti e Caserta, due città distanti ma per un giorno vicine, avvolte nell’ entusiasmante appello ad agire, a darsi da fare per migliorare l’oggi, che Valerio Taglione ha lanciato domenica 22 nei locali della “Casa Diocesana Famiglia e vita”. Valerio, capo scout di lunga esperienza, napoletano verace e appassionato, è referente di Libera Caserta e presidente del Comitato Don Peppe Diana sacerdote ucciso dalla camorra quindici anni fa nella sua chiesa di Casal di Principe.
Lì in quelle terre Valerio e gli altri volontari nella memoria di Don Diana stanno raccogliendo il frutto di quindici anni di impegno per sconfiggere la mentalità rassegnata di chi dice “Le mafie ci sono e ce le dobbiamo tenere”.
A breve su un terreno confiscato alla camorra, nella zona di Casal di principe nascerà una cooperativa di imprenditoria agricola che produrrà la mozzarella della legalità e attraverso una centrale a biogas fornirà energia pulita al territorio.
Il viaggio di Valerio Taglione in Piemonte per raccontare la sua esperienza nella lotta alla camorra è stato entusiasmante, al di sopra della retorica, dell’ emozione della memoria.
I suoi ricordi semplici e veri hanno suscitato interesse ed hanno provocato chiunque lo abbia incontrato. Grazie a lui ed alla sua testimonianza gli scouts di Asti e di Callianetto, il presidio degli insegnanti “Don Diana” e Libera Asti, finalmente insieme, domenica hanno pensato, riflettuto e discusso sull’impegno politico, sulla fatica incosciente di chi è in prima linea nel proprio territorio quotidianamente per migliorare le cose e sull’opportunità di rompere il silenzio.
Valerio con la simpatia del suo accento napoletano ha parlato chiaro:c’è bisogno di profeti e testimoni.
“La Camorra come la noia ed il disimpegno sociale e civile soffocano le energie rubano il nostro futuro e noi dobbiamo riprendercelo e restituirlo ai nostri giovani!”.E di certo le sue parole ci resteranno dentro e porteranno frutto.