“Assolto perchè il fatto non sussiste” Con queste parole il giudice della sezione distaccata del tribunale di Partinico ha chiuso ieri mattina il processo contro la libera informazione di Pino Maniaci e TeleJato.
Una vicenda iniziata l’8 maggio quando il direttore di TeleJato si è dovuto presentare in aula per rispondere dell’accusa di “esercizio abusivo della professione di giornalista”.
Davanti al tribunale della piccola città siciliana si era radunata una gran folla di stduenti e di cittadini per sostenere Pino mostrando cartelli come “Meglio un Pino Maniaci abusivo che un Presidente del Consiglio Maniaco”.
Ci avevano provato a farlo fuori prima incendiando la sua macchina, poi cercando di strozzarlo con la cravatta e infine prendendolo a pugni. Ma non ci erano riusciti vista la tenacia e l’impegno con i quali Pino e la sua famiglia hanno continuato a fare informazione.
Così hanno tentato la via legale adottando come pretesto la mancata iscrizione all’ordine dei giornalisti. Ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare perché il 30 maggio il segretario nazionale dell’ordine Enzo Iacopino ha consegnato a Pino la “famigerata” tessera in modo tale che la voce libera di TeleJato continui ad esistere.
Ieri mattina infine, ecco la sentenza del giudice che assolve Pino perchè il fatto non sussiste dimostrando l’infondatezza di tali accuse.
Nei giorni successivi alla prima udienza, mi trovavo a Partinico negli studi di TeleJato. Pino non sembrava tanto preoccupato dell’ennesimo tentativo di tappargli la bocca.
Negli stessi giorni nella piccola cittadina siciliana stava accadendo un fatto più importante.
La distilleria Bertolino, dopo la chiusura a causa dell’inquinamento delle falde acquifere denunciata proprio dalle inchieste di TeleJato, era stata appena dissequestrata e ha riaperto le attività.
Per Pino e per tutta la redazione è stato un brutto colpo, ma non si sono dati per vinti e stanno continuando a monitorare e a tenere alta l’attenzione su quello che succede con una garanzia in più.
«Ora ho la mia tessera, che mi mette al riparo dalle imboscate dei tanti non certo soddisfatti del lavoro che svolgiamo giorno dopo giorno a Tele Jato – conclude Pino – Ma vorrei ricordare che la patente di cittadino ce l’avevo gia’. Ed e’ con quella soprattutto che intendo continuare a fare informazione e onorare l’articolo 21 della Costituzione».