XMEDIA: no alla violenza

Condividi

n92726779903_7994

 

Siamo contro la censura su Internet, siamo contro la manipolazione dei social network.
Guardiamo con preoccupazione agli episodi di questi giorni che hanno visto gruppi di facebook inneggiare a Massimo Tartaglia e gruppi che hanno cambiato nome, trasformandosi in sostenitori di Berlusconi, senza che le migliaiai di utenti iscritti ne fossero consapevoli.

Il web è uno spazio pubblico con una forte rilevanza politica, è uno spazio democratico e deve essere considerato come tale: devono valere le regole della democrazia e perciò quelle fondanti la nostra società contenute nella Carta Costituzionale.

Quasi un anno fa dal PerformingMedialab di Torino nacque l’idea di dire no alla censura, di contro promuovendo una legge di iniziativa popolare che istituisse il reato di apologia di mafia.

L’intento era quello di dire no alla violenza mafiosa, ai sorprusi, partendo da un bene confiscato e restituito alla collettività: un officina diventata un laboratorio multimediale in cui si lavora proprio sui nuovi linguaggi, le nuove tecnologie.

Oggi continuiamo a dire no alla violenza.
Ribadiamo che non ci piace la violenza mafiosa, ma non ci piace nemmeno la violenza di chi aggredisce fisicamente senza rispetto delle istituzioni, la violenza di chi strumentalizza episodi che andrebbero condannati fermamente senza colorarli politicamente, la violenza di chi non accetta il dialogo, la violenza di chi ha un unica soluzione a tutti i problemi: la censura.

In questi mesi abbiamo continuato il nostro impegno per l’inclusone democratica e per la partecipazione:

l10.liberapimoente.it

articolo1.acmos.net

vendesi.liberapiemonte.it


Continuiamo a credere che la fiducia si debba conquistare ogni giorno, quotidianamente, con la concretezza e la credibilità delle nostre azioni. Altri credono che sia sufficiente porla, senza discutere e senza ascoltare il contributo degli altri, di quelli che la pensano diversamente. come è avvenuto oggi in Parlamento.

Continueremo ad impegnarci per i nostri diritti, per quella sovranità che ci appartiene e che vogliamo esercitare. Nei limiti della Costituzione.


Filippo Gangi Dino

Enzo Cascini

Nadia Bertuglia

Matteo Giaccone

Alessandro Fazzi

Andrea Zummo


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *