Biella e la XV Giornata della Memoria e dell'Impegno

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Domenico Cipolat, referente di Libera Biella, racconta  la giornata passata a Milano lo scorso 20 marzo.

Oltre al referente biellese, Clara, ragazza del presidio, scrive alcune riche per descrivere la giornata vissuta a Milano

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E’ stato una bella Giornata.
La XV di Libera ci ha fatto capire che siamo in tanti a crederci.
Ci ha fatto capire che, purtroppo, Milano era un pò … fredda, ma non ci impedito di percepire il calore dei tanti amici che camminavano con noi.
Come ogni anno ci siamo contati. Abbiamo ritrovato quasi tutti quelli che erano con noi già l’anno scorso.
E … abbiamo trovato accanto a NOI, accanto al Presidio Springer Azoti di LIBERA BIELLA tanti nuovi compagni di viaggio.
Abbiamo riabbracciato Antonina Azoti e Margherita Asta.
Come la neve scendono nel cuore lentamente le parole pronunciate ieri da Don Ciotti.

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MILANO 20 MARZO 2010
Eravamo in tanti, dicono più di 150 mila; più di 150 mila persone che hanno lo stesso sogno sono tante, ma mai abbastanza.
Abbiamo camminato sventolando le nostre bandiere e mostrando gli striscioni con i nostri colori.
Abbiamo saltato, cantato, urlato, contato 100 passi verso un’Italia diversa, ci abbiamo creduto davvero.
E’ stata una giornata dura, lunga e faticosa ma è bello pensare che non sei il solo ad avere male alle gambe, ai piedi, alla gola.
E’ meravigliosamente bello essere stanco per aver gridato tutto il giorno i tuoi sogni, ma sapere che non sei da solo.
E loro non sono soli.
I familiari delle vittime di mafia non sono soli.
Antonina Azoti, Rosario Esposito La Rossa, Margherita Asta, Nando Dalla Chiesa, Pino Masciari, Rita Borsellino non sono soli.
Perchè le loro famiglie distrutte dalla mafia sono le nostre.
Peppino Impastato, Antonio Landieri, Paolo Borsellino, Nicolò Azoti, Giovanni Falcone e tutti gli altri sono i nostri familiari, sono i nostri amici, noi eravamo li per loro.
Noi eravamo li per un sogno, il sogno di una giustizia e di una legalità che non esistono.
Il sogno di uguaglianza e di libertà, di parità di diritti.
Torniamo a casa consapevoli di avere responsabilità pesanti.
Abbiamo la responsabilità di continuare a sperare e a costruire il mondo come lo vogliamo noi e non come ce lo danno gli altri; la responsabilità di ricordare e soprattutto capire tutto quello che succede intorno a noi.
Dobbiamo sporcarci le mani e difendere la nostre idee, i nostri diritti e quelli degli altri.