Sento Pino Capozzi al telefono, mentre si trova in banca. E’ a colloquio con l’stituto di credito per capire come far fronte alle rate mensili del mutuo ora che non ha più un impiego.
Pino ha 33 anni, fino a pochi giorni fa ricopriva il ruolo di quadro alla Fiat, proprio a Torino. A Mirafiori entra nel luglio 2008 e, a giugno 2009, diventa rappresentante Fiom. Ora Pino Capozzi il lavoro non l’ha più. Licenziato, senza margini di trattativa dalla dirigenza per aver fatto veicolare un volantino degli operai polacchi di Tychy per esprimere solidarietà agli operai di Pomigliano. Una lettera, tra l’altro, già presente nella bacheca delle comunicazioni sindacali di Mirafiori. La sua colpa, secondo la dirigenza, è esclusivamente quella di aver utilizzato la mail aziendale per far girare quella lettera dal contenuto “denigratorio” verso l’azienda. “Farla veicolare era un mio diritto, anzi un dovere, visto il mio ruolo sindacale. – spiega Pino – ho aggiunto un commento, invitando i colleghi a sensibilizzare i lavoratori di Pomigliano al fine di farli votare con coscienza”.
Nessuna indicazione al voto, come, invece, in molti hanno fatto. Pino ammette l’inopportunità di aver utilizzato la mail aziendale per compiere il proprio dovere di delegato sindacale. Aggiunge però che questa è una pratica diffusissima, una consuetudine ormai. “ Altre sigle sindacali lo hanno fatto – racconta il delegato Fiom – invitando esplicitamente a votare “sì” al referendum”. Per loro, vista l’aderenza alla politica aziendale, non è stata riservato lo stesso trattamento. Per i delegati Fiom, casualità vuole, l’utilizzo della mail aziendale è un errore imperdonabile.
Ciò che è stata punita è l’opinione espressa dal sindacalista, forse un assaggio del nuovo corso Fiat, da Pomigliano in poi. Secondo Pino “hanno voluto colpire una pulce con un bazuka”.
O forse il licenziamento deve essere un monito per tutti, per ingabbiare la libertà sindacale e sacrificare i diritti dei lavoratori sull’altare della produttività.
Inveci d’andare in banca potrebbe girare per trovarsi un impiego. Io nella mia vita in un momento disperato ho lavorato ai magazzini generali. Cercano sempre qualcuno…