Musica contro le mafie. Menzione speciale agli Harry Loman

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Il 26, 27 e 28 novembre si è tenuta a Faenza la quattordicesima edizione del Mei, Meeting degli Indipendenti. E’ il più famoso e autorevole festival italiano della produzione musicale, video-cinematografica, letteraria e culturale indipendente. Uno dei convegni del festival, pensato con la collaborazione di ‘Politicamente scorretto‘, prendeva il nome di ‘Musica contro le mafie‘. Tra i concorrenti c’erano anche gli Harry Loman.
Il risultato del concorso ce lo siamo fatti raccontare da una voce fresca, quella di Davide Romanelli, cantante e autore del gruppo.

“Non abbiamo vinto: abbiamo ricevuto la menzione per l’impegno nei presidi della legalità di Torino“.
Il brano in gara era Coscienze, la citazione obbligatoria è “cercando verità, sognando libertà”, il senso è quello della “vicinanza, della comunità attorno a coloro che, come i testimoni, i magistrati e i giornalisti fanno antimafia in prima fila”.
“Il nostro impegno – ci spiega Davide – si concretizza nell’occupazione di spazi di democrazia, intesa come partecipazione alla vita dell paese, altrimenti lasciati vacanti. Spazi in cui si insinua e cresce la cultura mafiosa”.

Avendo una visione stereotipizzata dei mafiosi con la lupara e la coppola dovrebbe risultare difficile immaginarsi l’antimafia con la chitarra in mano e il microfono davanti alla bocca. “In realtà la mafia è ben altro che uno stereotipo. Quella mafiosa è ormai una cultura consolidata, che si annida nelle classi agiate e si nasconde all’ombra di luoghi comuni ormai banali. Per combatterla alla pari, e sperare di vincerla, bisogna creare una cultura di contrasto “. Ecco il perchè della musica in quanto filone artistico. “Harry Loman nasce come molti altri gruppi. Cinque ragazzi con la passione per la musica. Dopo è arrivato l’interesse sociale, quello per l’antimafia. Abbiamo deciso di mettere la nostra passione e le nostre capacità al servizio di una causa”.
Ma non solo le canzoni, fare antimafia vuol dire innanzitutto “creare una rete. La base è la vicinanza tra le persone. Noi abbiamo scelto il canale musicale ma le alternative sono diverse”, secondo gli Harry Loman la formula sta nel concetto dell’antimafia stessa: ” non esiste una musica o un’associazione per fare antimafia. Esistono persone che si spendono. Per questo la nostra non è musica di sottofondo, non è un accompagnamento per le marce. Sono riflessioni e idee che diventano canzoni, la musica è solo il pretesto”.

Per finire, abbiamo chiesto a Davide cosa significhi ricevere una menzione del genere. “I premi fanno sempre piacere, ma quel che più ci tornerà utile, per i progetti che nutriamo, è l’elenco di contatti che abbiamo sviluppato partecipando a questo festival. Conoscendo altra gente che come noi suona contro la mafia potremo utilizzare i contatti e prestarci a nostra volta per mettere in pratica progetti sempre più consistenti e solidi. E poi, ora sappiamo che le nostre note non suonano da sole ma rientrano in un’armonia”.

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