L10 Torino: conclusa la prima fase

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Libera Piemonte, dopo aver distillato i 10 punti della piattaforma verso le elezioni comunali 2011, ha incontrato e intervistato i rappresentanti in carica della Città di Torino.

La partecipazione della politica è stata ottima, con una percentuale tra la giunta del 80% e tra il Consiglio Comunale pari al 70%.

Un segno di collaborazione e confronto si è manifestato inoltre nella disponibilità del Consiglio Comunale e del suo Presidente Giuseppe Castronovo ad ospitarci per 5 lunedì nelle sale di Piazza Palazzo di Città, aiutandoci così ad incontrare gli amministratori.


Questa prima fase di confronto ha fatto emergere un generale apprezzamento per la scelta dello strumento di L10Torino e per i temi in esso trattati. 
I diagrammi contenuti nel documento “L10Torino. Analisi Statistica dei Dati” rappresentano con chiarezza le risposte, divise tra giunta e consiglio, tra minoranza e maggioranza, tra le varie forze politiche.

Certo soddisfatti della reazione della politica allo stimolo di L10Torino, le analisi statistiche ci permettono di entrare nel merito del comportamento tenuto dalle varie forze politiche, sia esse di maggioranza che di opposizione.

Se le forze consiliari che appoggiano il Governo della Città si sono confrontate con i dieci punti per una percentuale pari al 78,6%, quelle all’opposizione si sono fermate al 54,4%. Una forbice netta, superiore al 20%, tra maggioranza e opposizione.

Prendendo ad esempio i partiti numericamente più rappresentativi in Consiglio, la propensione al dialogo ed al confronto evidenzia differenze ancora più marcate: dei 16 eletti del Partito Democratico, il 68,8% ha deciso di commentare la piattaforma, mentre tra i 10 rappresentanti del Popolo della Libertà solo il 30%.

Nel merito delle risposte fornite, non possiamo che esprimere soddisfazione per le posizioni espresse in merito al primo punto della piattaforma. Sulla necessità di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione, la stragrande maggioranza degli intervistati si è espressa in modo favorevole: tutti i rappresentanti della Giunta si sono trovati d’accordo, il 95,4% tra i consiglieri di maggioranza e l’83,3% tra quelli di minoranza.

Marcate, invece, le differenti vedute tra maggioranza ed opposizione sui punti 8 e 10 contenuti nel manifesto.

Sul coinvolgimento delle cooperative sociali nel processo di privatizzazione delle municipalizzate e contro la privatizzazione di beni fondamentali come l’acqua, tra i rappresentanti di maggioranza l’81,9% ha appoggiato la proposta, il 4,5% non si è trovato d’accordo e il 13,6% ha preferito non rispondere. Diversa la posizione della minoranza consiliare: il 16,7% si è espresso favorevolmente alla proposta, il 50% ha dichiarato di non essere d’accordo e il 33,3% non ha risposto.

Simile contrapposizione tra schieramenti si ha al punto 10, dove veniva chiesto di non disperdere le azioni messe in campo per le celebrazioni dei 150 dell’unità di Italia e in particolare valorizzare la mostra “Fare gli italiani” per farla diventare laboratorio permanente di riflessione e formazione. Nell’opposizione si fotografano statisticamente queste posizioni: il 33,3% è d’accordo, il 25% non è d’accordo e il 41,7% non risponde. La maggioranza ha espresso una differente posizione sul punto, con il 95,4% dei sì e con un 4,6% che ha preferito non rispondere.

Per vedere nel dettaglio l’analisi aggregata delle risposte fornite si rimanda al documento “L10Torino. Analisi Statistica dei Dati” e al sito web www.l10torino.liberapiemonte.it , dove è possibile prendere visione delle risposte di consiglieri e rappresentanti di giunta e, inoltre, vedere le interviste video di commento alla piattaforma di Libera.

In questa prima fase ci teniamo a sottolineare alcune questioni fondamentali.

Il rapporto etica e politica, passa, inevitabilmente dalla scelta e dalla conseguente selezione delle candidature. La piattaforma apre con una proposta chiara: non candidare persone condannate o rinviate a giudizio per reati di mafia e contro la pubblica amministrazione.


Conosciamo e condividiamo la scelta dei nostri costituenti di predisporre tre gradi di giudizio per giungere a una sentenza definitiva di colpevolezza o innocenza. Tuttavia, ci rendiamo conto della necessità di percorsi chiari, trasparenti, coraggiosi; di rottura con una certa – come dice Scarpinato nel Ritorno del Principe – stratificazione della morale.

Ne hanno bisogno le tante persone che negli ultimi anni hanno deciso di non andare a votare.

Ne hanno bisogno i giovani che si avvicinano per la prima volta al voto: non può essere loro negato il diritto di scegliere tra persone che non hanno situazioni pendenti con la giustizia.


Abbiamo accolto con grande favore l’attivazione dell’anagrafe patrimoniale. Auspichiamo che tutti i futuri amministratori della Città di Torino vi aderiscano, comunicando volontariamente i propri dati.


Il ciclo del contratto pubblico, gli appalti, il massimo ribasso: situazioni che possono favorire l’ingresso di mafie e corruzione nell’economia legale.

Sappiamo quanti siano gli sforzi di tanti amministratori e delle forze dell’ordine per verificare e controllare la regolarità delle procedure nel ciclo degli appalti, ma a un sistema complesso dalle regole rigide, la criminalità organizzata ha saputo rispondere con ingegnosi sotterfugi, funzionali all’ottenimento di grandi quantità di denaro pubblico.

Ci vogliono strumenti e attenzioni che non permettano, in questo momento di forte crisi economica, a chi ha grande disponibilità di denaro proveniente da attività illecite, di inquinare l’economia legale distruggendo il lavoro di chi onestamente e con fatica porta avanti un’attività nel rispetto di tutte le norme.


L’attenzione alle nuove povertà, alle persone che vivono situazioni di vulnerabilità (italiani o stranieri), al mix sociale, alle attività delle cooperative sociali che danno una possibilità di lavoro e riscatto a tanti soggetti con percorsi complessi. Ci vogliono politiche decise, chiare, capaci di non tagliare servizi, tutelare i diritti e di contrastare atteggiamenti discriminatori e xenofobi


E, infine, due punti che sanciscono un nostro impegno concreto:

Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia rappresentano per Libera un percorso di riflessione sul ruolo svolto delle mafie nella definizione del nostro paese. Una riflessione che ci porta ad impegnarci quotidianamente per vedere la nostra Nazione libera dal potere criminale delle mafie, unita come scritto nella nostra Costituzione, nella memoria delle oltre 800 vittime innocenti delle mafie dalla fine del 1800.


L’impegno per l’Acqua, che non deve essere privatizzata e assoggettata a criteri economici. La battaglia per l’acqua pubblica è lotta per i diritti fondamentali dell’uomo.

Da metà febbraio Libera tornerà sul territorio, girerà tutte le circoscrizioni e si confronterà con la popolazione, con i segretari di partito provinciale e con i candidati.

L10 Torino è il nostro modo di metterci al servizio della nostra città e della politica, indicando priorità, sottoponendole all’attenzione dei cittadini e dei candidati, rappresentando pubblicamente posizioni e risposte.


Continuate a seguirci su www.l10torino.liberapiemonte.it e contattateci  “segreteria@liberapiemonte.it” se volete aiutarci nella seconda fase dei lavori.

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