'Ndrangheta, politica, affari sotto la Mole: il racconto dell'operazione "Minotauro"

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di Simone Bauducco e Toni Castellano

150 arresti. Beni sequestrati per 117 milioni di euro e dieci aziende sotto sigilli nel campo dell’autotrasporto e dell’edilizia. Questo il bilancio dell‘operazione Minotauro coordinata dalla Procura di Torino nel capoluogo piemontese e nelle province di Milano, Modena, Reggio Calabria. La più grande operazione di mafia in Piemonte negli ultimi anni che ha scoperchiato la fitta rete di contatti tra la ‘ndrangheta, il mondo degli affari e la politica piemontese.

«Il dato oggettivo – ha spiegato il Procuratore Capo di Torino Giancarlo Caselli, presente alla conferenza stampa insieme al Procuratore Capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone – è la sistematicità del rapporto tra potere politico e organizzazione mafiosa. Il voto di scambio avveniva a qualsiasi livello. Si tratta di episodi singoli, purtroppo numerosi, di politici che intrattengono rapporti con l’ambiente mafioso. Questi vanno al di là degli schieramenti politici: ne abbiamo accertati di orientamenti opposti. Gli affiliati sono convinti che una persona appoggiata sappia dimostrare devozione”.

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