Questi (ed altri) fantasmi

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Michele Zagaria, boss della Camorra, è stato arrestato ieri nella sua cittadina. Latitante da 15 anni, si nascondeva in un bunker, sotto la superficie della sua casa. Quando è stato catturato, raccontano magistrati e poliziotti, ha dichiarato ironico che “Ha vinto lo Stato”. Nel cunicolo sotterraneo si sono trovati libri sulla Camorra, di Saviano e Cantone, e anche la biografia di Steve Jobs: un contesto diverso, per molti aspetti, dal casolare di Montagna dei Cavalli, dove venne arrestato Bernardo Provenzano, 5 anni fa. Zagaria viene portato via in manette, tra una folla che applaude. Applaude gli uomini della Questura, non lui.

Zagaria non era uno “stragista”, ma quasi un imprenditore: aveva scelto di investire nell’edilizia, nel traffico di rifiuti

Soddisfazione generale, in primis di Roberto Saviano. Per fortuna, ci scuserete questo sassolino lanciato via dalla scarpa, non dovremo sentire Maroni che si vanta di questo arresto, come un successo personale del Viminale: un po’ perchè non sarebbe corretto dirla così, un po’ perchè c’è un’altro ministro (una donna!) agli Interni.

Il secondo dato di queste ore, è relativo alle inchieste nuove a carico dell’on. (!!!) Nicola Cosentino. Già sottosegretario al Ministero dell’economia (dimessosi un anno e mezzo fa, prima dell’inevitabile sfiducia), attuale coordinatore del Pdl in Campania, è sempre più nei guai. Oltre al processo per concorso esterno in associaizone mafiosa (indaga la procura di Santa Maria Capua Vetere), oltre alla cosiddetta inchiesta sulla P4 (che lo ha visto indagato con fiorellini del calibro di Flavio Carboni, Dell’Utri e Verdini) ora Cosentino è accusato di concorso in falso, violazione della normativa bancaria e rimpiego di capitali.L’indagine avrebbe scoperto che Cosentino, accompagnato dal presidente della provincia di Napoli Caldoro (indagato nell’inchiesta) avrebbe fatto pressioni perchè una piccola SRL, controllata dai Casalesi, ricevesse un finanziamento di 40 milioni di euro, da Unicredit, per costruire un supermercato.

La direzione distrettuale antimafia chiede la custodia cautelare, per l’ineffabile Nicola. E’ la seconda volta che capita: la prima, nel dicembre 2009, venne respinta dalla Camera. Probabilmente, il Parlamento potrà pronunciarsi già entro Natale: con un nuovo Governo e una maggioranza di larghe intese, il destino di Cosentino è tutt’altro che scontato e potrebbe non bissare la grazia dei suoi onorevoli colleghi, Nicola “0 Americano”, come è chiamato dai pentiti. Ovviamente il grande accusato dice che saprà chiarire tutto. E noi aspettiamo impazienti le sue delucidazioni.

E’ stata una giornata strana ieri, nella regione di Eduardo de Filippo: un’alba di gioia e, forse, un crepuscolo di ombre. Forse siamo più vicini a fare passare “‘a nottata”!

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