Una serata affollatissima, in cui il gruppo dei Giocatori Anonimi (GA) ha spento le candeline della torta alla fine dell’ultimo anno di attività. Una riunione insolita, a cui sono state invitate anche le realtà che s’interessano, con diverse prospettive, al tema del gioco d’azzardo sul territorio piemontese: Gam-Anon (Associazione di familiari e amici di giocatori compulsivi), Sert di Nichelino, Libera Piemonte, Fate il Nostro Gioco, La Scialuppa ONLUS.
Entrare così da vicino nell’ordinaria attività di una realtà altra è sempre spiazzante: ci sono logiche, riti, convenzioni, linguaggi, approcci emotivi propri. I giocatori raccontano a turno la loro esperienza, pubblicamente, senza timore, presentandosi, salutati in coro dal resto dei presenti, come la dinamica del gruppo di mutuo aiuto suggerisce: “Sono Anna”, “Ciao Anna!”. Intervengono almeno in venti. Donne e uomini, giovani e meno giovani, giocatori, compagni/e e figli/e di giocatori.
Nei racconti, emergono alcuni tratti comuni. Tutti si definiscono “giocatori compulsivi” poiché “sempre esposti al rischio di tornare a diventare schiavi del gioco”, anche se frequentano il gruppo da tempo e di conseguenza sono riusciti a mantenersi “sobri dal gioco”. Ciascuno ricorda e conta gli anni, i mesi e i giorni da quando ha smesso, la fatica del costruire un equilibrio, ripristinare sensazioni, sentimenti; da quando, arrivati in G.A., si è assunta la consapevolezza che il gioco “è una malattia” e non semplicemente “un vizio”.
“24 ore” è la filosofia che guida da sempre l’approccio alla nuova vita, il passaggio tra la dipendenza e la presa di coscienza di una situazione disastrosa cui è necessario porre rimedio, per sé, per i familiari e per la società. 24 ore significa ricominciare a vivere e a percepire il mondo intorno, vivere il presente senza farsi schiacciare troppo dagli errori del passato e dalle precarie prospettive sul futuro. Pensare di ora in ora, di giorno in giorno, curare ogni attimo della propria vita, affrontando con spirito nuovo qualsiasi difficoltà, al di là delle tentazioni da gioco.
La forza di trovare un equilibrio arriva dalla condivisione in gruppo, così come la scelta, inizialmente dolorosa, di vivere le relazioni e il quotidiano con onestà, dopo aver sperimentato lunghe parentesi di bugie, sotterfugi, distruzione di rapporti per la continua ricerca del denaro per giocare.
C’è tanta riconoscenza nelle parole dei giocatori, tanto affetto per chi arriva e ricorda, anche ai veterani, una situazione che ogni giorno si decide di lasciarsi alle spalle. Un percorso fatto di alti e bassi, “rosa e grigio”, ma che è possibile per la forza del gruppo e di una scelta di verità, su di sé e sul mondo.
C’è tanto da imparare da questo spirito di reciproco aiuto, per vincere la patologia del gioco, per cambiare il mondo cambiando innanzitutto se stessi.
Giocatori Anonimi Torino: www.giocatorianonimi.too.it