Albero della Memoria, 1978-1992

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L’arte relazionale è una forma di arte contemporanea politicamente e socialmente impegnata. L’artista infatti non chiude la propria opera, ma la lascia aperta al contributo dello spettatore, impegnandolo nel processo artistico stesso. Genealogy of Damnatio Memoriae di Goldi e Chiari si può inserire in questo solco. Le due artiste hanno espiantato temporaneamente tre alberi, li hanno incisi con le date delle più importanti stragi italiane e le hanno esposte.

Ispirandosi a quest’opera, alcune studentesse dell’Accademia delle Belle Arti di Torino stanno realizzando il progetto Albero della Memoria, 1978-1992, che si propone di perseguire due obiettivi: ‘esporre’ la memoria di otto omicidi di mafia avvenuti tra fine anni Settanta e inizio anni Novanta e ‘costruire’ i contenuti dell’albero grazie al contributo degli utenti di Ninux, wireless community network italiana e della rete di Libera Piemonte.

Chiunque infatti potrà inviare alle curatrici di quest’opera un contributo sulle date dell’albero (sono elencate sotto) nel formato che preferisce. L’insieme dei contenuti proposti dagli utenti andrà a comporre l’albero, che sarà composto da cartoncini di formato 40×40.

 

I contributi andranno inviati all’indirizzo mail silvia.borelli89@gmail.com entro il 9 giugno

 

L’opera verrà esposta in Cascina Caccia durante il festival Armonia. Verrà inoltre allestito un albero dedicato a Bruno Caccia, per commemorare i trent’anni della sua morte. L’alberò potrà essere arricchito dai contributi di chi visiterà la cascina durante il festival.

 

Le date del progetto Albero della Memoria, 1978-1992:

 

– 9 Maggio 1978: Peppino Impastato. Giornalista, attivista e politico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia, che gli costarono la vita.

– 6 Gennaio 1980: Piersanti Mattarella. Democristiano, presidente della Regione Sicilia, fu assassinato a causa del suo impegno nella ricerca di collusioni tra mafia e pubblici poteri. Inizialmente considerato un attentato terroristico, l’omicidio fu indicato dal penito Tommaso Buscetta come delitto di mafia.

– 30 Aprile 1982: Pio La Torre. Sindacalista e deputato comunista, fu assassinato insieme a Rosario di Salvo. Segretario regionale del PC propose una legge per il reato di associazione mafiosa e una norma per la confisca dei beni ai mafiosi, approvate solo dopo la sua morte.

– 3 Settembre 1982: Carlo Alberto Dalla Chiesa. Partigiano, generale dei carabinieri e prefetto di Palermo. Ucciso insieme alla moglie e all’agente di scorta Domenico Russo in un agguato mafioso.

– 29 Luglio 1983: Rocco Chinnici. Capo dell’ufficio istruzione di Palermo dove lavorava Falcone e dove si forma il pool di magistrati antimafia che istruiranno il maxi processo.

– 29 Agosto 1991: Libero Grassi. Imprenditore palermitano si oppose alle richieste di racket della mafia. Il suo impegno di manifestò con articoli e presente in TV che lo posero in vista a livello nazionale e internazionale, e per questo fu assassinato.

– 23 Maggio 1992: Giovanni Falcone. Magistrato assassinato con una carica di 500 kg di tritolo. Morirono con lui la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco di Cillo, Vitto Schifani e Antonio Montanaro.

– 19 Luglio 1992: Paolo Borsellino. Magistrato assassinato insieme ai suoi agenti della scorta nella strage di Via D’Amelio.

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