Nel 2014, in occasione dell’elezione del nuovo presidente della Regione Piemonte e dei consiglieri, Libera Piemonte ha proposto ai candidati di sottoscrivere una piattaforma contenente 7 punti programmatici. Priorità individuate da Libera in Piemonte, nella piattaforma L7, per contrastare il radicamento delle mafie nel nostro territorio, alcune delle quali da tradurre in leggi.
Una delle nostre proposte, quella sulla realizzazione di una nuova disciplina delle cave, questo pomeriggio è stata accolta.
La nuova normativa prevede:
a) un ruolo attivo della Regione nella programmazione e nel recupero delle cave dismesse
b) il riutilizzo dei materiali inerti e dei sottoprodotti sulla base dell’innovazione tecnologica.
c) Il potenziamento delle attività di vigilanza e controllo
Tutti strumenti che mettono un freno alla possibilità che le cave diventino un luogo di attività illecite e dannose per l’ambiente, in particolare grazie al potenziamento delle attività di controllo.
Unico punto, contenuto nella nostra proposta, non tradotto in legge è relativo al canone delle attività estrattive. Avevamo chiesto un innalzamento dei canoni estrattivi e di quelli cauzionali che non trova risposta in questa legge e auspichiamo che su questo elemento importante si possa continuare a lavorare, per arrivare alle soglie di altri paesi europei.
«Siamo comunque soddisfatti di questo importante passo compiuto dalla Regione Piemonte – dichiara la Referente Di Libera Piemonte, Maria Jose Fava – grazie alla proposta di legge numero 165 portata in aula oggi da Domenico Rossi, consigliere del Pd, votata a maggioranza e diventata legge della nostra Regione».