Care Maddalena, Chicca, Monica e Carla. Caro Pietro,
vi chiediamo innanzitutto scusa se oggi non siamo lì con voi in questo momento tanto atteso.
A parte questo, ci viene da riassumere la giornata di oggi con poche parole: ce l’abbiamo fatta. Tutti.
E siamo felici di vedere che, dopo avervi fatto una promessa importante, quattro anni fa, siamo riusciti a mantenerla. Per voi, per Mauro.
Molti di noi, quando seppero dell’intitolazione a Mauro, da parte del Comune, di un’area di Torino, reagirono felici, salvo poi iniziare a chiedersi cosa fosse un sedime, dopo aver saputo quale fosse l’area a Mauro dedicata.
Sedime.
Una parola che abbiamo iniziato a conoscere quattro anni fa (era il 15 ottobre 2013), maturando in parallelo una promessa: non ci fermiamo qui.
Anzi, il lavoro sarebbe iniziato proprio allora.
Non nascondiamo che il dispiacere fu molto, ma all’insoddisfazione abbiamo deciso di reagire propositivamente, prima di tutto organizzando alcuni incontri con i ragazzi della Parrocchia. Abbiamo passato con loro due freddi pomeriggi di febbraio di fronte a un muro sporco e anonimo, provando nel nostro piccolo a raccontare a quei ragazzi le tante vite di Mauro. E, proprio in quei momenti è nata l’idea di colorare quel muro, di rendere bello e vivo un luogo che apparentemente non lo era. In quell’occasione, inoltre, dal momento che erano passati quattro mesi e ancora nessuna targa era stata apposta, decidemmo di realizzarne una proprio con quei ragazzini, che andammo ad appendere ad un lampione.Maturammo l’idea di realizzare un murales per Mauro, cercando di organizzarci per conto nostro e di realizzarlo da noi, poi provando a capire quale writer potesse aiutarci nell’impresa, infine, con l’aiuto della rete di Libera Piemonte, coinvolgendo le scuole piemontesi nel concorso dell’anno scorso.Non avremmo mai pensato che il nostro sogno si sarebbe realizzato con la giornata del 26 settembre scorso e di oggi. Ci è voluto tanto tempo, lo sappiamo e ce ne dispiace, ma Mauro e la sua famiglia di pazienza ne hanno tanta: non dimentichiamoci mai, nessuno di noi e di voi che siete lì oggi, che ci è voluto un quarto di secolo, 67 udienze, 144 testi e 4 perizie perché finalmente venisse pronunciata “nel nome del popolo italiano” la verità. E che ancora il 13 maggio 2016 è iniziato il processo d’appello, e l’anno prossimo saranno 30 anni dal delitto.Ora, quella che a noi sembrava un’impresa un po’ folle e irraggiungibile è una realtà per tutti i cittadini di Torino che passeranno per questa zona.Un posto in cui i torinesi conosceranno un concittadino troppo spesso dimenticato, anche da quelle Istituzioni che avrebbero dovuto averne maggiore e più seria cura.Oggi non ci sono vittorie, oggi, più semplicemente, ufficializziamo il fatto che finalmente Torino ha un posto degno di Mauro, dopo anni passati a rivendicare che Mauro era degno di un posto che lo ricordasse.
È per noi una sensazione strana: come se finalmente il mosaico avesse preso forma ed ordine, e tutto fosse finalmente nel posto in cui dovrebbe essere.
Sperando che il suo volto sorridente possa contagiare di felicità i molti volti che lo incontreranno.
Perché ‹‹la lotta alla mafia – lo sappiamo bene – è gioia di vivere››
Alberto, Annalisa, Cristina, Fabio, Fulvio, Giulia, Laura, Paolo (i ragazzi del Presidio Mauro Rostagno di Torino)