In memoria di Mauro Rostagno, spirito libero

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Trentuno anni sono un’infinità. Il ricordo può farsi labile, la memoria svanire. È dovere di tutti noi non permettere che accada, se quel ricordo e quella memoria sono legate alla nostra storia: quella di un uomo vittima innocente delle mafie.

Oggi, 26 settembre 2019, sono trascorsi 31 anni dall’assassinio di Mauro Rostagno, giornalista e sociologo torinese, ucciso da cosa nostra in Provincia di Trapani. La mafia ha interrotto la sua vita, ricorrendo al piombo.  Lo ha fatto perché la sua attività giornalistica stava svelando gli intrecci oscuri che Cosa nostra intesseva in una piccola città della Sicilia, al tempo considerata lontana dalle logiche di mafia.

Mauro, dagli schermi di un’emittente locale, raccontava con semplicità una Trapani avvelenata dai rapporti tra politica, mafia e massoneria. Lo facevo raggiungendo tutti, con schiettezza e ironia.

Come Libera, con l’aiuto della famiglia di Mauro e la collaborazione con le Istituzioni, siamo riusciti a ottenere un risultato rincorso per anni: fissare in modo indelebile la memoria di questo uomo nella Città che gli ha dato i natali, Torino.

Mauro Rostagno, uno “spirito libero” come definito dai suoi cari, dal 2017 ha un piazzale che lo ricorda  e, poco distante, un murale che lo raffigura.

Vogliamo ricordarlo così, perché non possiamo permetterci di dimenticarlo.

Ciao, Mauro.

 

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