Questa mattina fuori da 80 scuole in tutto il Piemonte sono stati appesi cartelloni e striscioni recanti la scritta “Sono un luogo sensibile! Regione Piemonte, a che gioco stai giocando?”,
A promuovere l’iniziativa sono stati i giovani di Libera, dando nuovo slancio alla campagna comunicativa contro la modifica alla legge sul Gioco d’Azzardo Patologico.
Da sempre Libera insieme a tante realtà che si occupano di dipendenze, di povertà, di sovraindebitamento, si è battuta affinché le istituzioni intervenissero sul gioco d’azzardo legale, ambito fortemente deregolamentato.
Dal 2016 la Regione Piemonte ha una buona legge – la n. 9/2016 – che in questi primi anni di applicazione ha posto un importante argine all’avanzata delle mafie e ha salvaguardato le fasce più deboli della popolazione dalla ludopatia. Tuttavia l’attuale maggioranza ha messo in discussione questa normativa, proponendo alcune modifiche che metterebbero a rischio, tra i tanti luoghi sensibili, proprio le scuole.
I cambiamenti proposti per la legge porterebbero all’eliminazione del valore retroattivo della norma, permettendo una possibile riaccensione di tantissime macchinette che sono state spente nel 2016: questo comporterebbe l’eliminazione dei risultati in termine di diminuzione del gioco e di perdite dei giocatori.
Il flash mob di questa mattina rappresenta un forte messaggio nei confronti del Consiglio Regionale.
Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte, commenta così l’azione: «L’adesione di tutti questi giovani alla nostra campagna ci riempie di speranza e ci conferma l’importanza di una legislazione seria contro il gioco d’azzardo. Abbiamo bisogno di leggi che non facciano passi indietro, ma che anzi trovino migliori strategie per limitare la diffusione della patologia, risolvendo in altri modi le questioni relative ai settori economici connessi. Oggi i giovani hanno ribadito che sono un luogo sensibile e che, per questo, le istituzioni hanno il compito di tutelarli. Sono tantissimi anni che portiamo avanti laboratori e percorsi sul tema del gioco d’azzardo, sui rischi collegati alle attività delle organizzazioni criminali in questo ambito e sulle patologie che esso produce. Tuttavia l’educazione non basta, se non è accompagnata da scelte politiche adeguate e autorevoli. Oggi da tutto il Piemonte, tanti giovani stanno chiedendo alla Regione che gioco stia giocando».
Pertanto ribadiamo con forza la nostra opposizione alla modifica: la posta in palio è altissima.
Ed è per questo che continueremo a opporci con tante azioni su tutto il territorio regionale.