Accanto alla famiglia Scafidi

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Ecco le immagini del presidio di Libera, Acmos e Coordinamento 22 novembre, davanti al tribunale di Torino, dove si stava svolgendo l’udienza preliminare del processo. Con noi anche Pino Masciari.


Lunedì 25 gennaio inizia con l’udienza preliminare, il processo per la tragedia del Darwin di Rivoli.

In questi mesi di dolore e sofferenza, abbiamo cercato di stare accanto alla famiglia Scafidi, che ha perso Vito in quel triste 22 novembre 2008.

Libera Piemonte, Acmos ed il Coordinamento 22 novembre, decidono di continuare ad accompagnare con grande rispetto i familiari di Vito.


Lunedì alle ore 8 ci troveremo davanti al Palazzo di Giustizia di Torino, in corso Vittorio Emanuele.


Restiamo accanto a queste persone, perchè sentiamo il bisogno di seguire il loro percorso di verità e giustizia, perchè è anche il nostro.

Verità e giustizia sono, da sempre le corde che muovono il nostro essere cittadini.

Questa tragedia non deve essere dimenticata: la sicurezza delle scuole pubbliche deve rimanere tra le priorità dell’agenda politica nazionale e locale e le vittime e le loro famiglie non devono sentirsi abbandonate.


Aspettiamo tutti coloro che condividono il senso di questa vicinanza.




Intanto il comune di Rivoli ha scelto di costituirsi parte civile.


Ecco ciò che è successo in settimana, raccontato dal Coordinamento 22 novembre.


Ieri sera a Rivoli si è tenuto un consiglio comunale molto speciale.
Il primo punto all’ordine del giorno era la discussione sulla decisione della giunta comunale di non costituirsi parte civile al processo penale che accerterà le responsabilità sul crollo del liceo Darwin e che inizierà lunedì 25 gennaio.

La minoranza aveva presentato una mozione in cui chiedeva al Consiglio comunale di cambiare questa decisione, come testimonianza della volontà del Comune di fare chiarezza su quanto avvenuto il 22 novembre 2008 e di stare vicino alle famiglie che affronteranno il processo.
Il Consiglio, prima di mettere la proposta ai voti, ha ascoltato le parole di Paola Scafidi (la sorella di Vito, lo studente diciassettenne che perse la vita a seguito del crollo), della mamma Cinzia e del sig. Macrì, papà di Andrea, il compagno di Vito che ha riportato gravi lesioni.

Parole accorate, ma determinate e lucide,terminate in una preghiera accorata alla sala consiliare: “Non alzate bandiera bianca”.

Una sorella, una madre, un padre che si rivolgono all’istituzione pubblica, chiedendo semplicemente di non arrendersi e di farsi promotrice di una lotta che non è solo lotta privata, di chi ha perso la vita o la salute sotto quel tubo di ghisa, ma è, deve necessariamente essere, lotta istituzionale per uno stato migliore, in cui i controsoffitti delle scuole non si sbriciolino come biscotti sulle teste degli studenti.
Dopo un lungo dibattito, il Consiglio comunale ha deliberato all’unanimità di costituirsi parte civile.
La città di Rivoli ha scelto di non girarsi dall’altra parte. Ha scelto di cambiare una decisione precedente, scelta sempre difficile, per non lasciare sole le vittime e le loro famiglie in questo cammino verso l’accertamento della verità.
Come Coordinamento 22 novembre, non possiamo che essere soddisfatti di questa decisione.

Siamo sempre stati convinti che questo fosse il passo più giusto e lineare per una città che non vuole dimenticare quanto avvenuto; vogliamo che la comunità rivolese, attraverso il tramite delle istituzioni che la rappresentano, sia partecipe del percorso, appena iniziato, che mira a fare luce, ad accertare fatti e responsabilità di un avvenimento sì tragico, ma non ineluttabile.
Perchè non è giusto che i ragazzi muoiano a scuola e solo se verrà fatta chiarezza ci saranno i presupposti per il cambiamento.

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