ALFANO CHIEDE REVOCA DELLO SCIOPERO

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In pieno sciopero per la giustizia!  I precari della giustizia lottano contro la precarietà della giustizia

FEDER.M.O.T.

Federazione Magistrati Onorari di Tribunale

 

Roma, 28 febbraio 2010


A partire da domani, per cinque giorni, si asterranno dalle udienze civili e penali i magistrati onorari di tribunale (astensione proclamata in coincidenza con i giudici di pace).


Per rappresentare l’impatto che l’astensione avrà sulla giustizia ordinaria di tribunale Feder.m.o.t. ricorda che nelle sole sedi distaccate di Palermo (dove il 25 febbraio scorso si è tenuta la Notte della Giustizia), nel 2009 il 93 per cento dei processi penali è stato celebrato da giudici onorari (reati più ricorrenti abusi edilizi e reati ambientali). E rende noto che il Procuratore capo di Roma, dr. Giovanni Ferrara, ha comunicato al Ministro Angelino Alfano che la prossima settimana rischiano di saltare 150 udienze penali in cui il pubblico ministero è rappresentato dai vice procuratori onorari (per un totale di almeno 3 mila processi). Dati che fanno prevedere il rinvio di migliaia di processi penali in tutta Italia, a cui vanno aggiunti i processi civili celebrati dai giudici onorari di tribunale (solo contando quelli di esecuzione mobiliare, il 99 per cento del totale).


Feder.m.o.t. ricorda che la magistratura onoraria di tribunale in Italia conta 1831 giudici (a fronte di 3761 giudici di ruolo di primo grado) e 1673 vice procuratori (a fronte di 1439 sostituti procuratori). Se ai magistrati onorari a cui è devoluta la giurisdizione ordinaria di tribunale si aggiungono i 2800 giudici di pace, l’organico della magistratura onoraria in Italia raggiunge le 6300 unità, a fronte di 5200 magistrati di ruolo di primo grado.


Feder.m.o.t. ricorda anche che la legge Carotti (che nel ’98 ha introdotto i magistrati onorari di tribunale nell’ordinamento giudiziario «al limitato scopo di esaurire i giudizi pendenti alla data del 30 aprile 1995»), prevedeva la nomina per un mandato di tre anni, rinnovabile una sola volta. Il disegno di legge di riforma diffuso dal governo, confermando il termine del mandato, si limita ad alzarlo a quattro anni, e prevede che i magistrati in servizio potranno rimanere in servizio solo altri quattro anni. Si tratta di una misura irrazionale e inapplicabile, se è vero che, disapplicando l’ordinamento giudiziario vigente, dal ’98, tutti i governi hanno invece sempre prorogato i magistrati onorari in servizio, per non rinunciare alla loro professionalità acquisita (motivazione data dallo stesso CSM nel dare parere favorevole all’ultima proroga stabilita dal Governo con decreto legge il 29 dicembre scorso).


Nel pomeriggio del 25 febbraio, a poche ore dalla Notte della Giustizia (che si sarebbe tenuta a Torino e a Palermo), il ministro Alfano ha chiesto a Feder.m.o.t. di sospendere tutte le iniziative sindacali in corso e di revocare quelle previste, e convocato i rappresentanti dei magistrati onorari di tribunale per il prossimo 2 marzo.


Feder.m.o.t revocherà lo stato di agitazione solo se il ministro soddisferà la richiesta di porre fine alla precarietà dei magistrati onorari di tribunale (che equivale a precarietà della giustizia, come si evince dai dati sopra rappresentati), riconoscendo stabilità nell’esercizio delle attuali funzioni, retribuzione adeguata, copertura in caso di malattia, maternità e previdenza.


Feder.m.o.t annuncia infine che a Torino sta per partire una causa pilota volta ad ottenere per via giudiziaria la previdenza.

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