Via d'Amelio. Arte e musica per richiedere verità

Condividi


19 luglio 1992, ore 16.55, Palermo. Un’autobomba piazzata su una Fiat 126 esplose in via d’Amelio, spazzando via la vita del giudice Paolo Borsellino e degli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Oggi, a Torino, a 18 anni dalla strage, in piazza Carignano i ragazzi di Libera hanno ricordato il vile attentato mafioso.


Allo scoccare delle 16.55, ora della deflagrazione udita per tutta Palermo, la musica e la memoria hanno riempito il vuoto causato da 100 chilogrammi di tritolo. Violini e chitarre, letture per ricordare la carriera del giudice palermitano, le ombre su mandanti ed esecutori, e sulle motivazioni dell’attentato, hanno fermato e fatto riflettere un centinaio di cittadini.


Ai torinesi sono stati distribuite delle gerbole bianche in ricordo del sacrificio del magistrato e degli agenti di scorta.


L’arte, la musica, la piazza, il contatto con la cittadinanza sono le vie scelte da Libera per chiedere verità e giustizia sull’oscura vicenda che ancora avvolge, a 18 anni dall’attentato, la strage di via d’Amelio.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *