Ben arrivata L10 Torino

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E’ arrivata. Figlia di confronto e dialogo, con l’obiettivo di inserire nell’agenda politica la sensibilità che muove Libera nella propria azione quotidiana. E’ L10 Torino e le sue colonne portanti sono: etica, trasparenza nella pubblica amministrazione, sicurezza degli edifici scolastici, favorire la partecipazione giovanile, cohousing, maggiore sostegno alle cooperative di tipo B, integrazione e supporto degli “ultimi”, 150 anni dell’Unità d’Italia. Dieci punti da proporre ai rappresentanti cittadini per incidere, attraverso la partecipazione dal basso, al governo di Torino.


La prima uscita pubblica per L10 sarà lunedì 11 ottobre alle ore 11 in Piazza Palazzo di Città, di fronte alla sede del Comune. Non mancate, sarà la prima tappa di un percorso fantastico.


La piattaforma L10 Torino

 

1.Chiediamo di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione.
Chiediamo l’attivazione dell’anagrafe patrimoniale pubblica degli eletti.

 

2.Chiediamo maggior trasparenza amministrativa attraverso una riclassificazione del bilancio comunale più semplice e accessibile.

3. Chiediamo che non si facciano gare d’appalto al “massimo ribasso” e che faccia punteggio l’assenza di condanne per reati legati alla sicurezza e al lavoro nero

4.Chiediamo di garantire la sicurezza degli edifici scolastici: il Comune deve fornire locali idonei e garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Chiediamo un’attenzione particolare all’interazione con i disabili e alle famiglie giovani con figli piccoli.

5. Chiediamo di sostenere l’aggregazione e la partecipazione dei giovani, lavorando in particolare sulla media education, valorizzando il rapporto con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino.

6.Chiediamo l’inserimento, all’interno dei bandi, di clausole che permettano di incentivare il lavoro giovanile e che garantiscano la clausola sociale.

7. Chiediamo di riproporre con forza progetti di cohousing e mix sociale, migliorando il servizio LOCARE e la gestione del servizio case popolari, fino a prevedere interventi per dare valore alle rappresentanze sindacali degli inquilini e creare un coordinamento delle case popolari.

8. Chiediamo il coinvolgimento delle cooperative sociali di tipo B, e non solo delle società private, nel processo di privatizzazione delle ex municipalizzate come l’AMIAT. Chiediamo altresì che non venga comunque privatizzata la gestione di beni comuni fondamentali come l’acqua.

9. Chiediamo maggiori garanzie di diritti alle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità e di nuove povertà, aggravate dalla pesante crisi economica che ha colpito anche la nostra città, e di politiche che prevedano percorsi di protezione, di integrazione, di educazione al consumo, di advocacy e di costruzione di relazioni per contrastare atteggiamenti discriminatori e xenofobi.

10. Chiediamo che gli sforzi culturali ed economici per le manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e in particolare la mostra “Fare gli Italiani” non vadano sprecati: la mostra potrebbe diventare un laboratorio permanente di riflessione e formazione a partire dallo snodo inclusione/esclusione, con l’obiettivo di capire il senso che questo binomio ha assunto nella storia e assume nel presente della nostra città.