L’obiettivo è quello di portare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oltre un milione di firme. E in poco tempo. Per dimostrare che la corruzione è per noi un problema, urgente, di fondamentale importanza per l’esercizio pieno della Democrazia, da risolvere attraverso la via legislativa. A Torino, come in molte altre città di Italia, Libera ed Avviso Pubblico hanno dato ufficialmente il via alla campagna nazionale “ Corrotti – per il bene comune i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato”.
Nella sede della Provincia di Torino, Maria José Fava di Libera, Roberto Montà di Avviso Pubblico , Massimo Forte di Flare e Paolo Borgna, procuratore della repubblica di Torino – presenti alla conferenza anche esponenti della Provincia, ente che ha da poco aderito ad Avviso Pubblico- hanno spiegato quali effetti devastanti produce il fenomeno della corruzione nel nostro paese, sottolineando l’esigenza urgente di porre rimedio ad un fenomeno dilagante – e culturale – attraverso la via normativa. E punta proprio a questo la campagna “ Per il bene comune i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato”: chiedere al parlamento di ratificare trattati internazionali e direttive europee in materia di lotta alla corruzione, nonché alle norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti.
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