La convergenza

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Così titola l’ultimo libro di Nando Dalla Chiesa. Il sottotitolo, ancor più evocativo, è “Mafia e politica nella seconda repubblica”. Il libro è forse il compendio più aggiornato, dei rapporti tra organizzazioni criminali e classe politica, negli ultimi 20 anni. Il tutto a partire da un apologo spiazzante, ricordato nel testo da Giovanni Falcone, che vale qui la pena riportare integralmente. Dice Falcone: “Uno dei miei colleghi romani nel 1980 va a trovare Frank Coppola, appena arrestato, e lo provoca: «Signor Coppola, che cosa è la mafia?». Il vecchio, che non è nato ieri, ci pensa su e poi ribatte: «Signor giudice, tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode dell’appoggio dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia …»”


Da qui la tesi centrale del libro: è la prevalenza del cretino (nei ruoli di potere determinanti), in qualunque stagione politica, con qualunque maggioranza di Governo, senza nemmeno deciderlo a tavolino, ma piuttosto arrendendosi a un fattore quasi fisiologico della società, è questa prevalenza che fa la differenza sostanziale, nello scontro/incontro mafia-politica.

Al punto da creare mostri giuridici che vanno apertamente a favorire la Mafia, magari inverando le richieste del Papello di Riina. E, spesso con incredulità, si legge di provvedimenti (edulcorazione del 41 bis e annacquamento legge sui pentiti, tentativo di revisionare la sentenza del Maxiprocesso), messi in piedi nella stagione 1996-2001 (i governi di Centrosinistra!) e forse senza nemmeno troppa cattiva fede.

Di nuovo, torna, il cretino!

Per non parlare, nella legislatura successiva e ancora attualmente, dello scempio compiuto, questo sì con chirurgica intenzionalità, per tutelare gli interessi di Berlusconi e dei suoi fedelissimi. La convergenza è un libro tagliente, che non risparmia niente a nessuno, scritto da una persona che visse quelle vicende, Nando Dalla Chiesa appunto, in prima persona, sedendo su quei banchi parlamentari.

Infine, sollevando dubbi inquietanti su vicende apparentemente slegate: l’omicidio di Enzo Fragalà (ex deputato e difensore di boss, di primo piano), l’avvelenamento del Lambro (avvenuto il giorno successivo all’agguato all’avvocato palermitano), l’incendio doloso del cinema Odeon, a Milano, di proprietà del Presidente del Consiglio attuale. Tutti episodi senza un colpevole, avvenuti lo scorso anno e spariti dal dibattito pubblico

È un testo che meriterebbe una lettura attenta e diffusa, che lancia interrogativi pesanti e svela dettagli (ma si sa che il diavolo sta proprio lì) nevralgici, per comprendere la nostra storia recente e, ci spingiamo a dire, voltare pagina per il futuro.

Buona lettura!