Nomi che portano con sé storie di resistenza e coraggio. Vittime della violenza cieca che solo la mafia sa incarnare. Le oltre 900 persone ricordate ieri in Consiglio Regionale del Piemonte rappresentano il nostro debito nei confronti di quanti hanno deciso di non sottostare alle regole del sistema mafia e per questo sono stati uccisi. Sono giornalisti, magistrati, politici, rappresentanti della Chiesa, sindacalisti, comuni cittadini. Sono quella fetta d’Italia al quale dobbiamo riconoscenza: un ricordo dovuto, perché non si dimentichino le loro storie e, dalla memoria, porre le basi del nostro impegno quotidiano.
La celebrazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime delle mafie ha avuto ieri in Piemonte un importante momento istituzionale. I rappresentanti di giunta e consiglio si sono alternati leggendo il lungo elenco di nomi delle vittime di tutte le mafie. Un momento che si coniuga con percorso intrapreso da Libera con la Regione, sfociato nell’approvazione della legge 14 che sancisce il 21 marzo come giornata istituzionale a livello regionale.
Per contrastare le mafie è necessario e indispensabile il rapporto continuo con le istituzioni e Libera, in Piemonte come nel resto d’Italia, porta avanti questo progetto con costanza e determinazione. E, la giornata di ieri rappresenta un chiaro esempio della collaborazione instaurata con i rappresentanti regionali.
Presente alla commemorazione anche GianCarlo Caselli, procuratore della Repubblica di Torino, da sempre in prima linea per contrastare la criminalità organizzata che ha dichiarato: “ogni volta che partecipo alla giornata della Memoria e dell’Impegno penso al debito di riconoscenza nei confronti di Libera che, sin dalla sua costituzione, ha contribuito alla lotta delle mafie stando vicino alla magistratura. Vedere così tanti giovani lottare per un futuro migliore è per me una boccata di ossigeno”.
Lavorare fianco a fianco con le Istituzioni significa per noi essere elemento di stimolo e proposta. L10 Piemonte, la piattaforma di 10 punti programmatici proposta da Libera alle scorse elezioni regionali, continua il percorso di monitoraggio.
In questo si inserisce l’appuntamento del prossimo 26 giugno, a Cascina Caccia. Quel giorno ricorrerà il 28esimo anniversario della morte di Bruno Caccia, magistrato assassinato a Torino per volere della ‘ndrangheta e Libera invita i rappresentanti regionali a commemorare il procuratore, proprio nel bene confiscato – oggi restituito alla collettività – a lui dedicato.