Abbiamo motivato il nostro “perché sì” ai quesiti referendari. Abbiamo sottolineato la valenza di una battaglia di estremo valore, condotta dal basso per difendere i diritti di tutti. Abbiamo invitato a recarsi alle urne per assolvere al diritto-dovere del voto, per dar gambe al sogno di vedere, dopo molto tempo, trionfare la Democrazia diretta. Acmos e Libera si sono spese attivamente nel Comitato Acqua Pubblica e, vista la conclusione dal lieto fine di questa storia, è giunto il momento di gioire: il sogno che solo con l’ottenimento del quorum prima, e la vittoria dei sì poi poteva essere raggiunto è diventato realtà.
Nulla hanno potuto la disinformazione voluta ed attuata da alcuni mezzi di informazione, l’invito palese a non votare e la violazione del silenzio elettorale del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Interni: i quattro quesiti referendari hanno ottenuto il quorum e il sì ha stravinto!
La soglia del 50% più 1 degli aventi diritto voto è stata ampiamente superata, toccando quota 57%.
Netto anche il giudizio espresso dalla cittadinanza sui quesiti: gli elettori hanno votato sì tanto da superare il 95% dei consensi.
I progetti di privatizzare l’acqua, di usare il legittimo impedimento come scudo per le grane processuali del Presidente del Consiglio e dei Ministri e la ripresa del progetto del nucleare in Italia devono cessare. Sono stati i referendum abrogativi a stabilirlo.
Il popolo sovrano si è espresso. La Democrazia, oggi, ha vinto.