Libera e Unioncamere Piemonte hanno firmato questa mattina,7 ottobre 2011, presso la Fabbrica delle E a Torino, un Protocollo d’intesa per contrastare l’infiltrazione criminale nell’economia. Erano presenti don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Giancarlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Torino, Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, Valerio Zappalà, Direttore Generale di InfoCamere, Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia e Paolo Bertolino, Segretario di Unioncamere Piemonte. Per Don Luigi Ciotti, la premessa di ogni accordo è il rispetto della Costituzione italiana, che definisce “il più importante testo antimafia”. Caselli ha ricordato ed elogiato il lavoro svolto sui beni confiscati, attraverso i progetti di riutilizzo sociale svolti dalle cooperative di Libera Terra. Ferruccio Dardanello, Valerio Zappalà, Enrico Bini e Paolo Bertolino hanno sottolineato l’importanza di mettere a disposizione i dati relativi alle imprese locali, come già avviene per le Procure, citando le esperienze già avviate sul territorio nazionale. La trasparenza e la possibilità di connettere le informazioni concernenti il sistema imprenditoriale consente alle istituzioni e alla società civile di conoscere e monitorare i fenomeni illegali che sempre più insidiano l’economia del Paese, soprattutto in tempi di crisi. Francesca Rispoli, responsabile del settore Formazione e coordinatrice dell’Osservatorio della Legalità di Libera Piemonte, ha ringraziato Paolo Bertolino per la collaborazione appena avviata, descrivendo l’evoluzione del lavoro svolto dall’Osservatorio di Libera, avviato nel 2003 con il monitoraggio degli appalti per le Olimpiadi di Torino 2006. Dopo aver implementato una piattaforma web utile a mappare la presenza dei beni confiscati nella regione – il Geoblog -, oggi l’Osservatorio sulla legalità si occupa di racket e usura attraverso lo sportello SOS Giustizia, di corruzione e gioco d’azzardo. Con questo sguardo a 360°, afferma Rispoli, Libera intende monitorare la diffusione della presenza criminale nelle economie locali, informando e formando la società civile, in particolare i giovani. Il protocollo, di durata biennale, prevede il supporto, da parte di Unioncamere, dell’attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie sul territorio piemontese, con particolare riferimento alla gestione dei beni produttivi ed aziendali; la messa a disposizione di informazioni e studi economico-statistici e l’accesso alle proprie banche dati; la promozione e diffusione dei prodotti a marchio “Libera Terra” (art. 2).
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