Auguri, Luigi

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donciotti

 

Caro Luigi,

dirti soltanto auguri per i tuoi settanta anni è poca cosa. La grande famiglia di Libera vuole piuttosto dirti grazie per la tua voce che non ha mai smesso di denunciare il male e di incoraggiare tutti a un impegno e una corresponsabilità che non ci fanno sentire mai estranei in questo mondo. A te, prete convertito dalla strada, vogliamo dire grazie perché ci insegni a stare sulle grandi questioni sociali e globali del nostro tempo e contemporaneamente accanto alle persone. Perché tu ogni giorno continui a dire, innanzitutto con la tua vita e con le tue scelte, che esiste un punto di osservazione privilegiato per guardare alla vita: quello delle vittime. E non c’è indignazione e passione, sogno e progetto, che non sia partorito da questa radicale scelta di parte. Grazie, Luigi, per aver dato vita e anima a Libera, una realtà diffusa, composita e radicata che si è fatta grido e speranza, segno e presenza su sfide cui la società civile sembrava condannata al silenzio.

Gli amici di Libera e di Libera Terra

 

 

 

Caro don Luigi,

hai camminato al nostro fianco negli ultimi venti anni, prendendoci per mano quando la salita era troppo ripida. Tu ami le montagne e le salite, tutte le salite, non ti spaventano:  con il tuo passo saldo ci hai dimostrato che affrontandole insieme si trasformavano in percorsi meno difficili in cui la fatica si alleggeriva. Ti abbiamo raccontato le nostre ansie e le nostre paure e dalle riflessioni comuni sono nati progetti che l’intera rete di Libera ha portato avanti con noi e per noi. Noi siamo figli, genitori, fratelli e consorti di persone che sono state crudelmente annientate  dalla violenza mafiosa. Questa tragica realtà, catapultata nelle nostre vite, rischiava di annientarci ma spinti da te a fare rete tra di noi, ci siamo resi conto che vivere il nostro profondo dolore come persone che si riconoscono negli ideali di giustizia, verità e solidarietà, gli stessi per i quali venti anni fa hai fondato Libera, ha reso possibile che il dolore si stemperasse nell’impegno; questo ci ha permesso di guardare con speranza alla vita. Nelle aule dei tribunali in cui siamo entrati spauriti, sapevamo che avremmo potuto contare su di te, non solo per una parola di conforto che non è mancata ma perché le mafie, che in quelle aule mostravano il viso impavido, erano contrastate da te in ogni luogo in cui hai potuto farlo. Tu sai bene che molti di noi non hanno giustizia per le morti dei nostri cari ed eri con noi a chiedere, in modo rispettoso del lavoro altrui ma con forza ed incisività, la riapertura di indagini archiviate da tanto tempo relative a vicende sulle quali era calato un terribile silenzio. Quel silenzio sembrava uccidere nuovamente i nostri cari e le tue parole lo hanno squarciato: “Non basta indignarsi e riempire le piazze, bisogna costruire una giustizia condivisa: da soli non andiamo da nessuna parte” .

Nelle testimonianze nelle scuole, raccontando le storie dei nostri cari, abbiamo fatto nostre le tue parole ed il loro profondo significato, spiegando ai ragazzi che incontravamo come quelle parole si intrecciassero con le vite da noi vissute. Oggi vorremmo essere tutti con te, ed in effetti lo siamo, uniti in un abbraccio ideale e colmo di affetto. Abbiamo pensato di dirti, in questo giorno di festa per noi tutti, quanto sia stato importante incontrarti ed avere la possibilità di sentirti al nostro fianco come compagno di percorso.  Noi ti auguriamo, con tutto il cuore, ogni bene. Presto condivideremo con te una buonissima torta, perché la gioia e l’affetto condivisi sono ciò che ci accompagna nel nostro quotidiano.

Buon compleanno don Luigi, ti vogliamo bene.

I familiari di Libera Memoria

 

 

Caro Luigi,

il 2015 è un anno importante per il Gruppo Abele. Lo fu anche il 1965, quando, appena ventenne, fondasti la nostra associazione. Un gruppo di giovani, ma soprattutto di amici, che non è mai invecchiato, perché grazie al tuo impegno e alla tua passione, sai tenere vicino e portare con te le forze più fresche dei ragazzi, quelli di una volta e quelli che anche adesso (quando il calendario direbbe che compi 70 anni) ti seguono, come se fossi un loro coetaneo. Oggi ci uniamo ai tanti che vogliono dirti grazie per la tua vicinanza, per aver avuto quell’intuizione che ci consente di continuare ad essere, al tuo fianco, testimoni di speranza.

Gli amici del Gruppo Abele

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