Carovana Antimafie, il viaggio Piemontese

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La Carovana internazionale antimafia è partita lo scorso giugno ed ha attraversato tutto lo stivale.  Dall’11 al 13 settembre settembre, la carovana, organizzata da Arci, Libera, Avviso  Pubblico, CGIL, Cisl e Uil ha fatto tappa in alcuni dei territori della nostra ragione, continuando il viaggio che quest’anno prende il nome di “Le periferie al centro”.

 

 

Abbiamo deciso di raccontare cosa è accaduto in 3 luoghi in particolare: Il Castello di Miasino, La villa appartenuta al Boss Bruno Iaria e l’incontro di Moncalieri.

 

 

LA TAPPA NELLA VILLA APPARTENUTA A IARIA

Bruno Iaria è stato condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione al 41 bis, per essere il capo locale della cellula di ‘ndrangheta impiantata a Cuorgnè, piccolo centro nel canavese.
Nello stesso paese viveva con la famiglia, in una bella villa che oggi – dopo diversi scogli burocratici – è stata definitivamente liberata e nella quale sta iniziando un percorso di riutilizzo sociale.
La Carovana Internazionale Antimafie ha deciso di fare una delle sue tappe proprio qui, nel bene sottratto ad uno dei più importanti boss della provincia torinese.

 

L’INCONTRO A MONCALIERI CON GIAN CARLO CASELLI

La Carovana Internazionale Antimafie ha percorso migliaia di chilometri lungo tutta l’Europa. Da venerdì, l’iniziativa organizzata da Libera, avviso pubblico, Arci, Cgil, Csl e Uil ha attraversato il Piemonte, visitando luoghi simbolo della lotta alle mafie e contro lo sfruttamento nel mondo del lavoro.
In questo video vi raccontiamo l’incontro tenuto a Moncalieri e le interviste fatte a Gian Carlo Caselli ed Alessandro Cobianchi.

 

LA VISITA AL CASTELLO DI MIASINO

Per anni è stato gestito dalla Famiglia Galasso, nonostante la confisca definitiva risalente al 2009.A febbraio, il Castello sul lago D’Orta appartenuto ad membro della Camorra che in provincia di Novara aveva deciso di investire in un magnifico Castello è stato definitivamente sgomberato dai familiari del Boss.La Carovana Internazionale Antimafia ha deciso di fare tappa in questo luogo, per la prima volta aperto al pubblico, dopo l’intervento delle forze dell’ordine del febbraio scorso. Abbiamo deciso di raccontarvi questa tappa, dall’importante valore simbolico, del percorso piemontese della Carovana.

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