Amedeo Damiano, direttore dell’Ussl di Saluzzo, era un dirigente pubblico competente, corretto ed onesto. Per la sua opera di pulizia nell’ospedale Saluzzo, due killer lo hanno atteso sotto casa, esplodendo verso di lui 5 colpi di pistola, il 24 marzo 1987.
Damiano morirà 100 giorni dopo.
Oggi, 21 Marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, più di 8mila persone hanno sentito pronunciare il suo nome a Saluzzo, quello di un dirigente assassinato per la sua opera di contrasto alla corruzione e alle illegalità dilaganti all’interno delle mura dell’Ospedale saluzzese.
Oggi, proprio oggi, apprendiamo dalle colonne de “Il Corriere della Sera di Torino” che domani verrà presentato un documentario sulla figura di Pancrazio Chiruzzi, responsabile di decine di rapine e condannato per concorso in omicidio, per aver assolto il ruolo di intermediario tra il mandante e gli esecutori materiali, del delitto di Amedeo Damiano. Per questo reato ha scontato la pena di 14 anni ed oggi ha pagato il suo debito con la giustizia.
Nel giorno in cui il Piemonte si è fermato per ricordare la storia di Damiano, come quella di centinaia di persone assassinate dal crimine organizzato, ci stringiamo attorno alla sua famiglia, trovando inopportuno presentare un lavoro – certo legittimo – sulla figura di Pancrazio Chiruzzi, a pochi giorni dalla data dell’agguato e nel giorno in cui si ricordano le vittime, soltanto le vittime.