Una mattinata, quella del 28 marzo; quattro circuiti ciascuno della durata di 75 minuti, prima partenza alle otto del mattino, ultimo arrivo a pochi minuti dalle otto di sera, tra strade, sedi di associazioni, case del quartiere, parchi, luoghi di accoglienza e altri di aggregazione, muri di cinta, traffico, portoni sbarrati, per mappare esperienze positive e criticità di un quartiere tanto prossimo al centro città quanto lontano dalle politiche urbane degli ultimi anni. Malgrado le promesse.
Quattro beni confiscati: Cascina Arzilla a Volvera, Cascina Caccia a San Sebastiano da Po, L’Alveare a Bardonecchia, Cascina Saetta a Bosco Marengo. Questi sono i numeri della passeggiata monitorante, iniziativa che ha coinvolto la città di Torino ed è arrivata fino alla provincia di Alessandria. L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo Abele e dall’istituto Professionale Statale J.B. Beccari in collaborazione con il Tavolo Pioneer del progetto NOE – Una comunità che educa, con il coinvolgimento operativo di ACMOS e Libera Piemonte e rientra all’interno del progetto nazionale Liberi di Crescere – Rete ad alta densità educativa, sostenuto da impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del bando adolescenza