Trieste e Trapani.
Due T che hanno caratterizzato la prima missione di Davide Mattiello.
“Una missione che definisco esplorativa, ma che serve una volta di più per sottolineare che l’impegno di Libera è su tutto il territorio nazionale. Trieste, come Trapani, come Palermo. Le mafie, ormai lo sappiamo benissimo, sono nazionali e non locali, attaccano tutto il corpo sociale: occorre saper reagire ovunque.”
Sabato a Trapani è stato un giorno speciale: il 26 settembre di 21 anni fa, Mauro Rostagno fu ucciso dalla mafia a Lenzi.
“Un anniversario che non dobbiamo dimenticare per quel che Mauro ha rappresentato. Un ponte tra Torino e Trapani, lui che aveva scelto di vivere in Sicilia, ma soprattutto il modo con cui aveva scelto di fare il giornalista: sempre alla ricerca della verità e della giustizia, senza sconti.”
A Trapani c’erano oltre 5oo persone a vedere lo spettacolo “Un uomo vestito di bianco” dei ragazzi dell’ACTAS.
“Tra gli spettaori anche Carla Rostagno, la sorella, e la preside dell’Istituto Altiero Spinelli di Torino, la dott.ssa Vighi Miletto, che ha seguito i suoi ex allievi che hanno commosso tutti con la rappresentazione di Rostagno. Libera ha ben presente quanto sia importante fare memoria e stare accanto ai familiari delle vittime.”
Già. I due pedali di Libera: la memoria e l’impegno.
“Infatti ieri pomeriggio il Coordinamento di Libera Trapani, ha deciso di lavorare, di pensare al futuro, perchè le mafie vogliamo vincerle e per farlo non dobbiamo rilassarci, ma lavorare quotidianamente. E’ stato un bel modo di continuare a fare memoria di Mauro, attraverso il nostro impegno in un luogo speciale.”
La gioielleria di un mafioso, confiscata e restituita alla società civile.
“Ma qui non c’è solo la valenza tipica dei beni confiscati. Il mafioso di cui stiamo parlando è quel Vincenzo Virga per cui pochi mesi fa è stato emesso l’ordine di custodia cautelare perchè accusato di essere il mandante dell’omicidio Rostagno. Noi speriamo, che pur con un ritardo incredibile, la verità processuale condanni mandanti ed esecutori. Virga, poi, è già stato condannato all’ergastolo per la strage di Pizzolungo, in cui persero la vita la mamma e i fratellini di Margherita Asta, oggi referente di Libera a Trapani. Per questo, lavorare ieri sul futuro del nostro serio impegno, è stato un modo grande ed importante di fare memoria.”
Questa è stata una missione che tu stesso hai definito esplorativa. Come proseguirà il lavoro su tutto il territorio nazionale?
“Questi giorni mi sono serviti per capire davvero bene quale può essere il mio ruolo concretamente. Io sarò come il meccanico che sta nell’officina. Non dovrò occuparmi di quale viaggio l’automobile debba affrontare, di quale sia la sua destinazione. Dovrò preoccuparmi di come Libera è, non di cosa fa. Per questo so che dovremo consolidare la struttura organizzativa sui territori. La priorità deve essere quella dell’approfondimento culturale: la nostra rete è composta di persone che stanno in relazione tra loro ed allora la condivisione di una cultura organizzativa diventa indispensabile perchè la nostra azione sui territori sia davvero efficace.
Per la rete piemontese, per fare un esempio concreto, sarà un gran banco di prova saper gestire la piattaforma con le proposte per il governo del territorio regionale. Il 1 ottobre presenteremo L10 dopo che l’assemblea di Libera Piemonte del 12 settembre scorso l’ha legalmente approvata. Per tutti i responsabili territoriali questo è un impegno preciso, con il quale ci misureremo.”