I simboli della nostra storia

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I simboli servono a condensare interi orizzonti di senso.

Li si mette in vista, perchè a colpo d’occhio li richiamino.

Come quando guidando si lancia uno sguardo al Tom Tom: una rassicurante conferma che si sta andando sulla strada giusta.

Per molti è questo il significato dei crocifissi appesi alle pareti.

Per noi questo è il significato dei beni confiscati ai mafiosi e utilizzati socialmente.

Sono i nostri “crocifissi” laici, appesi ovunque sulla parete grande del nostro Paese: da San Sebastiano Po (Torino) alla Valle del Marro in Calabria, a Castel Volturno in Campania, a Torchiarolo in Puglia, a Piana degli Albanesi in Sicilia.

Cosa significa vendere i beni confiscati, anzichè affidarli a Comuni e società civile organizzata?

Significa strappare questi crocifissi.

Bestemmiare la storia che rappresentano.

Delegittimarla, cancellarla.

Ecco cosa vogliono fare.

Lo rilevano le parole del sottosegretario all’Interno quando dice che l’antimafia di Libera è solo fatta di parole, mentre quella repressiva dello Stato è l’unica che conta.

Lo rileva l’arroganza sprezzante del comunicato del titolare del Viminale che definisce “stupidaggini” le critiche di Libera.

Perchè questa violenza contro questi simboli?

Perchè quando un bene confiscato ai mafiosi viene affidato ad un Comune e da questi ad un’associazione che vi apre una cooperativa di lavoro, una comunità di accoglienza, un centro di formazione, lì si condensa e si rappresenta tutto il senso della nostra Carta Costituzionale.

Un bene così riutilizzato è epifania della forza della legalità democratica, della sovranità popolare, della vittoria dell’ordine dei diritti, sulla barbarie della forza.

Ma questa epifania fa paura a chi ha deciso di governare con la paura, amplificando lo sgomento e la disperazione del popolo, costruendo nemici, per ottenere la prostrazione di sudditi intimoriti.

Guai a chi strapperà questi simboli dalla nostra storia!

 

Davide Mattiello

Libera

 

Sabato 28 novembre Libera Piemonte manifesterà il suo forte dissenso alla vendita dei beni confiscati.
Lo faremo davanti a tre beni confiscati alle mafie e non ancora assegnati.

Libera Alessandria, Bosco Marengo
per info: Carlo Piccini 3357771549

Libera Novara, Borgomanero
ore 15,30 Via Marrazza 23

per info: Domenico Rossi 3316178036

Torino, ore 14, Corso Novara 9
per info Enzo Cascini 3381789731

 

 

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