Narcomafie maggiorenne

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E’ nato nel momento in cui la società civile cercava risposte da dare all’aggressione armata sviluppata dalla criminalità organizzata nei confronti dello Stato. Era febbraio del ’93.

Sette mesi prima, a Palermo in via D’Amelio era esplosa una fiat 126 contenente circa 100 chilogrammi di tritolo. Nell’esplosione rimasero uccisi il Giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta: Emanuela Loi , Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Due mesi prima a Capaci era stati uccisi con modalità simili il Giudice Giovanni Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

E’ nato con caratteristiche precise. Un mensile di informazione, analisi e documentazione. I temi scelti non sono proprio quelli tipici per un minorenne: mafia, traffici illeciti, corruzione, violazione dei diritti umani, immigrazione. Ma potremmo dire che, considerata la famiglia in cui è stato concepito, potevamo aspettarcelo. Narcomafie è figlio del Gruppo Abele. E’ stato cresciuto da giornalisti, docenti universitari e magistrati, allattato da centri di documentazione italiani e stranieri.
Come tutti, ha sviluppato delle amicizie, di quelle che rimangono. L’associazione Libera è una di queste, ma ne esistono molte altre.
Crescendo ha cambiato veste un paio di volte, si è “rifatto il trucco”, e l’ultimo formato è recentissimo. Da gennaio ha una nuova grafica, voluta come sigillo proprio alla maggior età, ma non solo. Come tutte le adolescenze anche quella di Narcomafie è stata movimentata: ha dovuto affrontare la crisi dell’editoria, la crisi culturale e quella etica dei tempi recenti. Lo ha fatto con carattere: non solo una nuova veste grafica grida la voglia distintiva del mensile, ma anche lo sbarco sul web. Da giugno 2010 esiste anche la testata on line, Narcomafie.it è nata per rispondere a esigenze di globalizzazione e diffusione dell’informazione su canali nuovi.
Grossomodo con negli stessi tempi ha cominciato a collaborare con Flare, network internazionale per la lotta sociale contro la criminalità transnazionale organizzata, con l’intenzione di mettere la penna al servizio di fatti che ormai sono usciti dai nostri confini nazionali.
Insomma Narcomafie si è adattato ai mezzi seguendo il suo obiettivo: essere “informazione libera per contrastare la criminalità e i poteri corrotti”.
Adesso è diventato grande, ma le proprie responsabilità le assumeva già da un po’. Non rimane che fargli gli auguri per un compleanno speciale.

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