In ricordo di Mauro Rostagno: la Città di Torino risponde a Libera

Condividi

mauro__rostagno

Quando la Commissione Toponomastica del Comune di Torino ha raggiunto la maggioranza per dedicare un luogo alla figura di Mauro Rostagno, noi di Libera Piemonte abbiamo provato sentimenti contrastanti. Perché, se da una parte il percorso iniziato 5 anni prima per dedicare un luogo nella città in cui è nato alla figura del sociologo giornalista ucciso dalla mafia è stato raggiunto, dall’altro non era quello che 1000 cittadini avevano indicato, ovvero il ponte di Via Livorno. Gli amministratori della nostra città hanno optato per un’area mercato – un sedime, in termini tecnici – tra via Michele Rua e via Vandalino.

Subito abbiamo definito quello spazio “un non luogo”, una zona spoglia e senza vita (qui il comunicato stampa diramato). Per questo abbiamo chiaramente detto di non essere pienamente soddisfatti del risultato raggiunto e chiesto alla Città che si attivasse a rendere quel luogo bello e vivo.

Abbiamo avanzato la nostra richiesta direttamente al Sindaco della Città, Piero Fassino e per conoscenza agli assessori competenti: Ilda Curti, Stefano Lo Russo e Paolo Gallo. E il primo cittadino ci ha risposto.

Nella lettera Fassino, che riconosce il valore delle lotte condotte da Mauro Rostagno nel corso della vita, scrive di aver fatto avere la nostra lettera al Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Maria Ferraris, al fine che possa mettersi in contatto con noi.

Il Sindaco conclude accogliendo la nostra istanza : “Sull’impegno a rendere decoroso il luogo che sarà dedicato al nostro compianto, non abbia dubbi. I settori della nostra Amministrazione – il Suolo Pubblico, il Verde e la Circoscrizione – faranno la loro parte”.

Noi dubbi non ne abbiamo, ma spettiamo ancora di essere contattati. E come Libera garantiamo all’Amministrazione di collaborare per far sì che quel luogo rinasca. Perché Mauro Rostagno ha sempre cercato di modificare il contesto in cui ha vissuto operando per renderlo più bello e noi cercheremo di mettere in pratica questo insegnamento, in particolare dal luogo che a Torino lo ricorda.