di Francesco Di Donna – Libera Novara
Poche ore dopo la sentenza della Cassazione, che conferma quasi tutte le condanne del processo Infinito, che ha squarciato il velo sul radicamento della ‘ndrangheta in Lombardia, la libreria IBS di Novara ospita Nando dalla Chiesa, professore di sociologia della criminalità organizzata presso l’Università Statale di Milano, per la presentazione del suo ultimo libro, “I fiori dell’oleandro” (Melampo, 2014).
Una trattazione che non si sovrappone alla tradizione letteraria del figlio del Generale, sempre occupata e interessata alla saggistica tecnica su mafia e antimafia, e tutti i connessi. In questo libro si parla di donne, 58 per l’esattezza, che hanno reso e rendono “più bella l’Italia”. Ritratti di vite, più o meno ordinarie, di ragazze e donne che con il loro impegno, la loro volontà, la loro determinazione hanno dato un grande esempio di etica civile, senza tempo, per tutte le generazioni.
«Guardare l’Italia attraverso la metafora dell’oleandro. Della pianta che grazie a una minoranza dei suoi fiori colora un intero paesaggio e stabilisce la superiore bellezza di un luogo. I fiori dell’oleandro sono qui le tante donne sconosciute che si battono per una giustizia generosa verso i deboli e per chi ha visto calpestati i suoi diritti. Le donne che in veste di avvocato, giornalista o architetto, sindaco o militante dell’antimafia, creatrice di cooperative o barista o studentessa, scienziata o operaia, cantante o stagista, suora o professoressa o viaggiatrice misteriosa, comunicano a chi è sopraffatto dalle immagini di un paese indecente un’altra idea dell’Italia».
In chiusura dell’incontro, il Professore concede un’intervista a Libera Novara, in cui il riferimento alla sentenza della Cassazione è d’obbligo, riportata qui sotto.