Una proposta di iniziativa popolare sostenuta da 12.000 firme raccolte, 40 associazioni del territorio e 21 deliberazioni comunali.
È questo il risultato della campagna “Giochiamo la nostra partita” portata avanti negli scorsi mesi da 40 realtà del terzo settore, tra le quali Libera Piemonte, Sermig, Gruppo Abele, CIGL, Acli e molte altre.
Questa mattina, davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, i promotori dell’iniziativa si sono ritrovati per consegnare ufficialmente le firme raccolte e iniziare una nuova fase della campagna: la proposta di legge di iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del Gioco d’azzardo patologico, infatti, dovrà essere discussa, con l’obiettivo di superare l’attuale legge in vigore.
Una battaglia iniziata lo scorso anno, quando l’attuale Giunta Regionale, guidata da Alberto Cirio, ha smantellato a colpi di maggioranza la precedente legge “9/2016” che stava portando il Piemonte ai primi posti in Italia per la decrescita del fenomeno del gioco d’azzardo patologico, spegnendo “le macchinette” in determinati orari e tenendole lontane da luoghi sensibili, come le scuole o gli ospedali.
Bastavano 8.000 firme in sei mesi. Ne abbiamo raccolte 12.000 in quattro mesi.>> esordisce Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte, che aggiunge <<Nel 2021 molte “macchinette” che erano state spente grazie alla legge del 2016 sono state riaccese, per un totale di 230 autorizzazioni solo a Torino. La gravità di questo fenomeno ci ha spinto a iniziare un percorso che rappresentasse la volontà degli elettori e delle elettrici di contrastare il gioco d’azzardo patologico, attraverso lo strumento democratico della proposta di iniziativa popolare>>.
Adesso, sostengono le associazioni promotrici, bisognerà controllare che il Consiglio Regionale calendarizzi, discuta e voti la proposta, come sottolineato da Giorgio Airaudo, segretario Regionale della CGIL, che afferma <<È raro che le assemblee elettive traducano in legge le proposte di iniziativa popolare, ma noi vigileremo affinché ciò avvenga>>.
L’iniziativa, ci tengono gli organizzatori, non ha colore politico ed è già stata accompagnata da 21 Comuni del Piemonte di ogni schieramento che hanno votato e oggi presentato in consiglio regionale lo stesso testo di legge.
Si tratta, infatti, di tutelare la salute pubblica e le fasce più deboli della popolazione, come evidenzia il Gruppo Abele, tramite Pasquale Somma <<Stare dalla parte dei fragili è ciò che ci contraddistingue. Questa proposta di legge rappresenta, quindi, la volontà di difendere i cittadini e le cittadine dall’impoverimento e dalla dipendenza>>. Dello stesso avviso il Sermig, realtà associativa da sempre vicina alle persone in difficoltà economica, che attraverso la voce di Rossana Gonella rende noto come nell’ultimo anno siano aumentate le richieste di aiuto proprio a causa delle perdite economiche dovute al gioco d’azzardo patologico.
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