Il 15 settembre, Libera ha presentato la nuova edizione di “RimanDATI”, il report sulla trasparenza sui beni confiscati alla criminalità organizzata nelle amministrazioni locali.
La prima ricognizione nazionale (chiusa il 30 maggio 2022) ha rivelato una situazione insoddisfacente: solo il 37% di comuni possessori di beni confiscati in Italia (392 comuni su 1073) pubblica sul suo sito, a norma di legge, i dati riguardanti gli immobili e il loro riutilizzo sociale. Il Piemonte si collocava nella media con una percentuale di pubblicazione del 37,7%.
Il Piemonte e altre quattro regioni sono state tuttavia oggetto di una seconda fase della ricerca, incentrata su una campagna di produzione di domande di accesso civico verso tutti i Comuni e gli Enti sovracomunali i cui dati sono risultati incompleti o mancanti.
La campagna si è conclusa il 5 luglio con una nuova rilevazione che ha evidenziato una risposta importante.
Il Piemonte è la regione che presenta l’incremento maggiore tra quelle oggetto della campagna: la percentuale di Comuni che pubblicano l’elenco raggiunge il 60,4% (+22,6% rispetto alla prima rilevazione). I Comuni che pubblicano l’elenco passano da 20 a 33.
Un aumento notevole presenta anche il ranking che misura la completezza dei dati, che passa da una media di 57,3 a 68,3 per i Comuni che pubblicano l’elenco. Anche su questo piano il Piemonte è la Regione che presenta l’incremento maggiore.
A livello di Enti sovracomunali, segnaliamo la Città Metropolitana di Torino, il cui elenco nella seconda fase ottiene un ranking di 91,6.
Grazie alla risposta positiva degli Enti locali coinvolti nella campagna abbiamo raggiunto quindi un risultato di trasparenza molto importante: la nostra Regione è ora la seconda in Italia per quota di Comuni che pubblicano l’elenco dei beni confiscati, quasi a pari merito con la Campania. Ed è la prima per la completezza dei dati pubblicati.
Questi indicatori confermano l’impatto delle azioni di sensibilizzazione, messa in rete e accompagnamento agli Enti locali realizzate grazie al progetto “Beni confiscati in rete”, promosso da Libera con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, e testimoniano un significativo passo in avanti nella visibilità dei patrimoni e dei progetti di restituzione presenti sul territorio.
Vogliamo quindi ringraziare sinceramente tutti i Comuni e gli Enti che, con la loro attenzione e impegno sul tema del riutilizzo sociale dei beni confiscati e con la loro disponibilità a partecipare alle attività progettuali degli ultimi anni, ci hanno accompagnato in questo percorso.
di Gabriele Tassinari