
Dal 14 al 17 giugno, la campagna nazionale di Libera “Fame di Verità e Giustizia” ha fatto tappa in Piemonte: quattro giorni di iniziative diffuse sul territorio, per riportare al centro del dibattito pubblico temi cruciali troppo spesso rimossi dall’agenda politica.
Una mobilitazione collettiva nata per contrastare l’indifferenza, per chiedere verità per le vittime innocenti delle mafie e giustizia sociale, partendo da un’agenda civile fondata su diritti, uguaglianza, accoglienza e responsabilità.
Un “menù difficile da digerire” – 14 Giugno
L’apertura della tappa piemontese si è svolta a Torino, ai Giardini Saragat, con una performance simbolica: una tavolata imbandita con 12 “portate” impossibili da digerire, a simboleggiare altrettanti temi scomodi.
Dalla gestione dei beni confiscati al gioco d’azzardo patologico, dalle condizioni delle carceri al DL Sicurezza, ogni piatto raccontava una realtà che ci riguarda da vicino, ma che troppo spesso viene ignorata o banalizzata.
Intorno a quella tavola c’erano tante realtà piemontesi della nostra rete, unite nella richiesta di verità, giustizia e responsabilità.


Alessandria, Omegna, Miasino: Diritti, beni comuni e legalità – 15 Giugno
La seconda giornata ha visto diversi territori coinvolti in flashmob e dimostrazioni:
Il coordinamento provinciale di Alessandria, durante il festival Inchiostro, ha portato in piazza con un flashmob, la voce del territorio e l’urgenza di ripensare le priorità politiche.
Nel Verbano-Cusio-Ossola, ad Omegna, un banchetto simbolico ha “svenduto” i diritti, svuotati dal recente DL Sicurezza, con letture e racconti di disobbedienza civile.
A Miasino, con i giovani di Libera Novara davanti al Castello confiscato e ancora chiuso, una finta inaugurazione ha denunciato i ritardi nei lavori di riqualificazione. Dopo l’azione novarese, la Regione Piemonte ha comunicato ufficialmente che saranno necessari altri sei mesi per la riapertura. Noi continueremo a vigilare.

Cuorgnè, Moncalvo, Dusino San Michele: i beni confiscati e il ruolo dei territori – 16 Giugno
Lunedì 16 giugno è stata la volta delle mobilitazioni nei piccoli comuni:
A Cuorgnè, il Presidio “Luigi Ioculano” insieme ai giovani del campo di volontariato E!State Liberi!, ha organizzato un flashmob davanti a due beni confiscati. Un’azione semplice ma potente, per ribadire che i beni sottratti alla criminalità devono tornare alla collettività.
A Moncalvo e Dusino San Michele, due flashmob hanno rilanciato un messaggio chiaro: serve più collaborazione tra enti locali e società civile per il riutilizzo dei beni confiscati. Il Piemonte è terzultimo in Italia per percentuale di riutilizzo degli immobili confiscati, nonostante sia settimo per numero di confische.


Il banco vince sempre: contro il gioco d’azzardo patologico, Palazzo Lascaris – 17 Giugno
La tappa piemontese si è conclusa con un presidio davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte.
Insieme a oltre 40 realtà del territorio, abbiamo rilanciato la battaglia contro il gioco d’azzardo patologico, una piaga sociale che continua ad espandersi e che continuiamo a denunciare dal 2021, quando lanciammo la campagna “Giochiamo la nostra partita”.
La proposta di legge di iniziativa popolare che costruimmo sinergicamente con la rete, fu firmata da oltre 12.000 cittadine e cittadini e bocciata nel 2023 in appena nove minuti.
Ma non ci siamo arresi e per questo abbiamo voluto focalizzare la nostra attenzione sul gioco d’azzardo patologico per l’ultima azione piemontese della campagna.
Alla fine del presidio, abbiamo ottenuto un’audizione con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.