…E adesso ammazzateci tutti…

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Dopo 17 estenuanti ore di viaggio siamo giunti a destinazione. Abbiamo affrontato in notturna la Salerno-Reggio Calabria, autostrada fantasy popolata di strani esseri viventi, che per l’occasione ci ha coinvolti in un gioco nuovo: guidare di notte in un’autostrada senza guard rail, con i camion che ti corrono incontro, la pioggia e pure la nebbia.
La nebbia è stata evidentemente portata da noi padani!
Il clima di Locri è freddo e la città è sonnacchiosa… sono le 7 del mattino e prima delle 9.30 la manifestazione non partirà.
Incontriamo subito Martino, lo studente che dall’omicidio di Francesco Fortugno guida il movimento spontaneo degli studenti della locride contro le mafie e sentiamo sia Francesco Riggitano, coordinatore di Libera locride, che i carovanieri della Carovana Internazionale Antimafie.
Il ritrovo della manifestazione si riempie poco a poco, ma con decisione.
Si tratta per lo più di studenti delle scuole superiori, ma non mancano nè istituzioni nè associazioni.
Anche i ragazzi siciliani di "Addio Pizzo", ormai famosi per il volantino "un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità", hanno deciso di essere qui.
La manifestazione attraversa la città con canti, balli e slogan da stadio rivolti verso le mafie "è particolarmente divertente saltare al grido di ‘chi non salta un mafioso è!’ e sentire i ragazzi incitare le persone ai balconi affinchè scendano e non restino a guardare".
Al termine del percorso il liceo scientifico di Locri ci attende per un’assemblea ricca e partecipata: dapprima gli studenti e i carovanieri intervengono all’esterno, poi la riflessione continua all’interno.
Sarebbe troppo lungo elencare qui tutti gli interventi, benchè tutti -da don Luigi Ciotti al senatore Dalla Chiesa- abbiamo avuto la capacità di provocare con forza i presenti in pochi minuti.
Il ricordo del decennale della morte di Fortunato Correale, onesto artigiano di Locri ucciso dalla mafia dopo mesi -forse anni- di vessazioni, la presenza in sala di sua moglie e di sua figlia e la recentissima morte di Fortugno ci pongono nuovamente di fronte al problema della continuità dell’impegno contro la mafia.
I ragazzi in corteo erano tanti ed erano combattivi, ma durante l’assemblea, giunto il momento di ascoltare, si sono eclissati. Se da un lato è normale, dall’altro preoccupa. I ragazzi di Locri dovranno portare avanti l’impegno contro le mafie quotidianamente, impostando in questo senso le proprie vite, e non solo presenziare coraggiosamente alle manifestazioni.
Il percorso sarà dunque lungo e ancora difficile.
Avremo bisogno degli adulti, che accompagnino e diano spazio ai giovani, e avremo bisogno dei ragazzi. Del loro impegno, oltrechè del loro entusiasmo.
Abbiamo il dovere di stare gli uni vicini agli altri, di non lasciare spazio alla solitudine.
Martino di Locri
Dario di Addio pizzo
Bruno Piazzese, che oggi era lì e che rappresenta insieme a tanti altri proprio quella lotta alle mafie fatta di scelte quotidiane e difficili e di impegno concreto
Abbiamo il dovere di lavorare con i vivi.
Per non dover poi ricordare i morti.

4 thoughts on “…E adesso ammazzateci tutti…

  1. anonimo Reply

    e pensare che il giorno stesso volevo invitarvi a vedere uno spettacolo teatrale…
    m’ero dimenticato della vostra missione a locri

    ma rilancio il vostro slogan:
    abbiamo il dovere di lavorare con i vivi

    x renderli ancora + vivi
    e attivi: è di cittadinanza attiva che si tratta
    a partire dalla potenzialità d’uso delle reti
    che però vedo non ancora centrata (nonostante le ottime intenzioni) in acmos

    parliamone

    e a proposito di teatro
    e dello spettacolo portentoso anche avete perso
    date un’occhiata al blog
    http://www.teatron.org/blog/
    dove si parla anche dei casseurs delle banlieu
    e vi trovare un approfondimento su
    “la lingua della violenza”

    credo sia utile proprio x la riflessione sulla lotta contro le mafie

  2. anonimo Reply

    non mi sono firmato prima,
    sono carlo infante

    volevo anche dirvi che in quel blog (peccato che il link non sia automatico) s’evoca anche la strage di beslan
    non a caso si chiama Links

    perchè non ragioniamo su come linkare
    lotta contro le mafie e lingue della violenza
    il conflitto tra bande (i capuleti skakespeariani ad esempio) e la rivolta dei casseurs
    locri e beslan ?

    tutti piani diversi
    d’accordo
    ma sono comuni i link
    ovvero voi: le vostre coscienze in movimento

  3. andrea.zummo Reply

    come in tutte queste occasioni vorrei ringraziare tutti i compagni di viaggio, allucinato, straordinario, freddo e nebbioso… senza di loro non sarebbe stato la stessa cosa.

    ne valeva la pena!

    ciao

    zummone

  4. anonimo Reply

    Sono felice che tu abbia postato, Carlo…e credo che valga la pena pensare a questi links. Ancora di più adesso che si sta creando una sorta di community delle persone che stiamo incontrando…
    Magari ti dico di più in privata sede, per non svelare adesso l’arcano!
    Carlotta

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