Quelli che il Piccolo Regio

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A pochi giorni dal trentesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, non possiamo che fare un bilancio delle iniziative da noi svolte per ricordarlo e per attualizzare la sua memoria in impegno.

La serata “Tributo a Peppino”, svoltasi al Regio il 5 maggio, è sicuramente stata un’esperienza straordinaria in cui, attraverso l’arte, abbiamo voluto dire che il messaggio di Peppino non si è fermato con la sua morte, ma ancora oggi vive in quanti hanno raccolto il testimone dalle sue mani.

Dopo l’iniziativa del 5 maggio ci sono arrivati tantissimi messaggi di vicinanza e di congratulazioni da parte di chi ha partecipato alla serata: in maniera unanime ci è stato detto che si respirava un’aria carica di emozione, che andava al di là della pur elevata caratura degli artisti.

Il passaggio dal Regio al Piccolo Regio, ci ha penalizzato non
poco. Abbiamo dovuto dire centinaia di no e ciò ha fatto venire meno
l’altro obiettivo della serata, vale a dire la raccolta di fondi per la
gestione sociale dei beni confiscati alle mafie.
Infatti, il numero di ingressi ridotto da 1400 a 350 ci ha permesso di
pagare tutte le spese vive sostenute e di adempiere a tutti gli oneri
fiscali, ma ha lasciato solo un piccolo margine per le strutture di via Salgari e via Digione: si tratta di circa duemila euro.

Certo, è già qualcosa e siamo dunque felici di poter destinare questi soldi alle associazioni destinatarie dei beni.

Dopo la serata del 5, in tantissimi siamo partiti da Torino alla volta di Cinisi (PA),
per ricordare Peppino “a casa sua”: anche lì era arrivato l’eco della
manifestazione del Regio e la sua famiglia ci ha ringraziato di ciò che
abbiamo fatto.

Tutto ciò è stato possibile grazie alla coralità della serata, che ha
visto la partecipazione cordiale di tanti, tra cui te. Senza questo
grande e sinergico sforzo, non ce l’avremmo mai fatta. Grazie dunque,
nella speranza di trovarci ancora su questa strada e realizzare momenti
simili di memoria e impegno.

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