Pochi giorni fa la vendetta della camorra ha colpito Domenico Noviello, reo di aver denunciato i suoi estortori nel 2001.
Viveva senza protezione, dopo aver fatto quello che la coscienza, il senso di giustizia ed il coraggio gli avevano suggerito.
Vittima della cirminalità organizzata, l’ennesima, ma vittima anche di chi lo ha lasciato solo, lo ha abbandonato; fino al 2003 aveva una protezione leggera e blanda, un servizio di vigilanza presso la sua abitazione, poi qualcuno ha deciso che si era rientrati nella normalità, che non vi fosse più bisogno di garantire sicurezza e protezione. Sembra un film già visto, effettivamente.
Ma la camorra, come la ‘ndrangheta e la mafia, ha una memoria a lungo termine e non si dimentica di chi si mette di traverso, attendendo pazientemente il momento milgiore per colpire: solitamente quando si è soli, proprio ciò che è capitato a Domenico Noviello.
Oggi, su La Repubblica, il grido disperato di due donne ha completato il quadro di riferimento; sono due testimoni di giustizia che si sono incatenate di fronte al Viminale per protesta.
"I Testimoni di giustizia devono essere considerati una grande risorsa" scrivevano i parlamentari della commissione antimafia, solo qualche mese fa: una relazione durissima contro leggi poco adatte, che sottolineava l’importanza di una sensibilità normativa che tenesse in considerazione il lato umano. I testimoni di giustizia sono persone come noi, magari con un pizzico di coraggio in più, ma non possono essere abbandonate a se stesse.
Noi lo sappiamo bene, perchè con Libera, abbiamo avuto occasione di incontrare esperienze simili che ci hanno arricchito umanamente e che ci hanno fatto comprendere l’importanza che può avere il sostegno caloroso a queste persone.
Per cui, a sentire queste notizie, non possiamo che ricordare ancora una volta che siamo vicini a Pino Masciari ed alla sua famiglia e, attraverso loro, a tutti i testimoni di giustizia.
E’ ora che anche lo Stato, nel quale queste persone hanno creduto fortemente, dia le risposte necessarie e dimostri di non aver dimenticato. Per farlo, basta partire da questa relazione: Testimoni di Giustizia
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