Spari “minori”

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Non si sa cosa faccia più scalpore. Se i trenta colpi sparati come “avvertimento” a Secondigliano, nei pressi di una sala giochi, o se il fatto che i destinatari fossero dodicenni e sedicenni.

Se la caveranno i 5 ragazzini colpiti a gambe e braccia dall’azione dimostrativa, ma la sfrontatezza della camorra è servita.

Insomma , proprio mentre le forze dell’ordine si impegnano e mettono a segno retate e arresti in gran quantità, soprattutto in Campania, ci sono 4 persone che scendono da una moto, impugnano le pistole e fanno fuoco. Non per uccidere, evidentemente. Per avvertire. Per segnare il territorio? Per dimostrare a qualcuno chi comanda e indicare così quali atteggaimenti sono “giusti” e quali saranno puniti? Questo lo dimostreranno le indagini degli inquirenti.

A noi resta lo sbigottimento per un fatto assurdo che scalpore, quasi non ne desta più. Abbiamo la nostra speranza nei presidi di Libera che stanno nascendo in Campania, simboli di una resistenza della società civile.

Con buona pace dell’esercito e di chi ce lo ha mandato, questa è la resistenza che più ci interessa.

Perchè siamo consapevoli che certe azioni, non saranno mai piegate solo con la forza della legge, soprattutto se lo Stato non si dimostra credibile nelle soluzioni e nel proporre una vita sostenibile, proprio ai più giovani.

Ma se davvero lo Stato siamo noi, allora è un dovere dimostrare di essere concreti e non populisti.

Sparare a 5 adolescenti è un gesto da vigliacchi, ma è la dimostrazione che le divise, da sole, non bastano.


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