Ndrangheta all'ombra della mole

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142 arresti, beni sequestrati per 70milioni, 10 aziende cautelate. Questo il bilancio dell’operazione “Minotauro”, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia di Torino, che ha visto impegnati 1300 militari a Torino e provincia, in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia e Calabria. Tra le accuse che si contestano agli arrestati ci sono l’associazione a delinquere a stampo mafioso, il traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, usura, estorsione ed altri reati. Sulla base dell’ordinanza del Gip di Torino, la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a una serie di sequestri per oltre settanta milioni di euro. Si tratterebbe di beni riconducibili alla criminalità organizzata calabrese


Acmos.net vi racconterà nelle prossime ore i dettagli e gli approfondimenti dell’operazione con aggiornamenti, interviste e video. Stay Tuned!


ore 11 NDRANGHETA E POLITICA A TORINO

Si delinea il quadro dell’operazione Minotauro che ha portato in carcere questa mattina figure legate al mondo della criminalità organizzata calabrese, imprenditori e politici. Tra questi il segretario comunale di Rivarolo Canavese che secondo la tesi dell’accusa avrebbe fatto da tramite tra i capi delle ndrine del torinese e un candidato alle elezioni europee del 2009. Coinvolto nell’operazione anche Nevio Coral, storico uomo politico locale nonchè imprenditore di unaditta operanet nel campo della sicurezza negli ambienti da lavoro.


ore 10.45 GLI ARRESTI IN EMILIA: I PRIMI NOMI

Sono cinque gli arresti eseguiti nella provincia di Modena nell’ambito dell’operazione Minotauro. Si tratta di Domenico Longobardi, 33enne di Castellamare di Stabia; di Edmont Dedaj, albanese di 36 anni; Mohamed Asmoun, marocchini di 49 anni: Abdeaziz Asmoun, marocchino di 41 anni; Antonio Pagliuso, 47enne di Crotone. Tutti sono residenti tra Modena, Carpi, Vignola e Savignano sul Panaro. Sono state effettuate diverse perquisizioni con il sequestro di oltre 20mila euro in contanti.


ORE 10.30 IL COMMENTO DEL PROCURATORE GRASSO

Il procuratore Pietro Grasso ha commentato l’operazione esprimendo «complimenti per l’eccezionale operazione portata al successo» dagli inquirenti. «Dopo la Lombardia, – ha aggiunto il procuratore nazionale antimafia – ecco che con l’operazione Minotauro in Piemonte si ricostruisce la mappa della struttura della ’ndrangheta e dei suoi beni per un valore di 10 milioni di euro: la presenza al Nord sempre più avvolgente non fa perdere di vista, però, la direzione strategica che rimane sempre in Calabria».


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