Tunisia: il giorno dopo

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24/10/2011 da Tunisi: D. Mattiello, D. Ziveri, C. Nasi

 

Alle 19 di domenica sera si sono chiusi i seggi in tutta la Tunisia e con l’emozione e l’incertezza della prima volta si è proceduto, sempre nel massimo rigore, allo spoglio delle schede elettorali dei tantissimi tunisini accorsi al voto. Non si conoscono ancora i risultati ufficiali, pare anzi che, dato il numero di schede da contare, la Commissione Elettorale si pronuncerà solo domani. Non ci sono però dubbi sul ruolo del partito islamista moderato Ennahdha, anche se non è chiaro se con una maggioranza assoluta o in un’alleanza da costruire con le tante liste indipendenti dello stesso orientamento. Difficile avere una panoramica nazionale. Non stupisce tuttavia in questo contesto culturale una scelta orientata all’integrazione di valori religiosi e tradizionali, ma non motiva nemmeno le occidentali paure islamofobe: in molti sperano che le aperture paventate in campagna elettorale non fossero solo un paravento, ma un esperimento per una democrazia reale che sappia far dialogare religione e Stato moderno. Di certo i tunisini hanno vinto la battaglia elettorale che dalla sollevazione popolare dello scorso inverno ha saputo costruire e gestire con encomiabile correttezza un processo elettorale libero. Ora però si gioca il più delicato momento costituente per approdare a una fondazione del futuro rispettosa della maggioranza, ma contemporaneamente capace di rispondere ai bisogni sociali concreti della popolazione così come alle esigenze culturali dei giovani. Un equilibrio difficile, una sfida aperta, in cui i cittadini europei sono chiamati a essere interlocutori costruttivi in un dialogo sulla diversità, su cui tanto dobbiamo imparare.
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